La maglia camouflage, tanto successo sugli spalti, poco successo sul campo

La moda a volte passa davvero in fretta. Quest’estate, nella serata organizzata per la presentazione delle maglie, l’occhio è caduto soprattutto sulla terza, la camouflage. Sullo stile di quest’ultima sono stati riscontrati parecchi pareri, talvolta discordanti: molti, infatti, l’hanno considerata poco consona allo stile della squadra e dell’ambiente calcistico, altri l’hanno apprezzata proprio perché rispecchiava la moda del periodo. Già dal giorno successivo dell’uscita ufficiale, infatti, la maglia dedicata alla competizione europea, è andata praticamente a ruba: le strade di Napoli pullulavano di tifosi-soldatini, orgogliosi di indossarla e scegliendo in tanti la numero 9, quella che appartiene al nuovo campione partenopeo, Gonzalo Higuain.

C’è da dire, però, che le aspettative sono state un po’ tradite essendo sfoggiata dai calciatori solo in pochissime occasioni.

Scaramanticamente parlando, non è stata particolarmente di buon auspicio (Arsenal-Napoli è un esempio) ma al di là di tutto, uno dei motivi principali dell’insuccesso è che l’idea innovativa del presidente De Laurentiis non è stata poi così ‘unica’ sicché la società partenopea è stata perfino accusata di plagio da un’azienda tedesca, la Global Striker.

Insomma, la cosiddetta ‘Camo Fight‘ non ha avuto vita facile come si pensava: tanto successo sugli spalti, poco in campo. Possiamo dire quindi che ‘la moda passa, la maglia azzurra resta‘.

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