Anthony Réveillère, un jolly di grande spessore tecnico ed immensa sensibilità

Si chiama Anthony, ma in Francia spesso il suo nome è abbreviato così:  Antho . Che magari, con la pronuncia francese, potrebbe anche diventare un  Anto’ alla napoletana. Proprio come scrisse Aurelio De Laurentiis nel suo tweet di benvenuto. Di tempo per scoprirlo ce n’è, a partire da oggi. Il giorno di Anthony Reveillere. Il primo  made in Naples in forma ufficiale. Il primo da copertina, sebbene in borghese. In attesa di vederlo all’opera. Magari già sabato.

E allora,  bienvenu . E benvenuti alla presentazione ufficiale di un giocatore che in carriera ha macinato chilometri sulla fascia destra, senza però disdegnare la sinistra. Un jolly, sì, ecco chi è Reveillere. Un acquisto last minute, un uomo d’esperienza e di sicuro affidamento professionale che il Napoli ha pescato tra gli svincolati dopo l’infortunio di Mesto (e di Zuniga, ovviamente). Della sua scheda e del suo curriculum si sa un bel po’, ma sarà certo curioso ascoltarne dalla voce viva la gioia di ritornare in ballo a 34 anni direttamente dalla porta principale, dopo qualche mese di inattività. E una carriera decisamente importante.

Sì, Reveillere non gioca una partita ufficiale dal 26 maggio: Lione-Rennes in Ligue 1. Una sorta di testacoda del destino: perché è con il Rennes che ha cominciato la carriera ed è con il Lione che s’è consacrato e ha chiuso nel suo Paese. In mezzo, il Valencia di Rafa, nel 2003: un ponte di passaggio verso l’Olympique. Il club della sua vita: dieci anni di successi e un ciclo da paura fatto di 5 scudetti, 5 Supercoppe e 2 Coppe di Francia. E poi, la Nazionale e il Mondiale 2010. E sempre con la maglia numero 13, una sorta di seconda pelle che al Napoli, però, appartiene a Bariti. E allora, il cambio: Antho passa alla numero 2 che fu di Gianluca Grava. Un guerriero irriducibile. Un idolo del popolo. E un’eredità molto romantica.

Reveillere, comunque, ha spessore e sensibilità: è stato testimonial di una campagna di educazione attraverso allo sport rivolta ai più giovani, e alla vigilia di una partita immortalò con fierezza anche le scarpe da indossare. Con un fregio ai lati: “Tutti uniti contro il cancro”. Un messaggio di impegno e solidarietà che gli fa onore. Tra le foto del suo web album ci sono anche quelle della compagna, Caroline, con cui ha due figli: Sharon e Leny (tatuati sul corpo).

Un personaggio di spicco, insomma. Un giocatore vero con un curriculum importante che, a 34 anni, può riassaporare Champions e lotta scudetto. E ora? Beh, nei suoi mesi da svincolato ha lavorato sodo anche in solitudine, e infatti a Castel Volturno s’è presentato in forma. Snello com’è, tra l’altro, non ha bisogno di un lavoro eccessivo per lucidare i muscoli, ma è ovvio che l’allenamento è un conto e la partita una storia a sé: gradualmente, però, accumula minuti nelle gambe, e se Benitez lo riterrà già pronto tatticamente non è escluso che possa decidere di lanciarlo nella mischia a stretto giro.

La prima occasione è dietro l’angolo: sabato al San Paolo arriva il Parma, e con Armero che rientra oggi in sede dopo le due partite giocate con la sua Nazionale, non è troppo azzardato immaginare che Rafa possa pensare a lui. Al debutto di Anthony detto Antho. Si vedrà. Inutile andare di corsa con la fantasia. L’importante è correre veloci in campo, vero? E sotto questo aspetto, uno come Reveillere non teme niente. E nessuno. Parola a lui.

FONTE Corriere dello Sport

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