Napoli-Parma, nel ’92 fu 2-2 tra grandi giocate ed errori grossolani

Ventuno anni fa, eppure sembra ieri. Il Napoli s’affacciava al mondo orfano di Diego e consolato dai primi gemiti di Zola che prometteva di non farlo rimpiangere, se non fosse stato per la necessaria liquidità che, da lì a poco, avrebbe costretto Ferlaino a metterlo a disposizione proprio del Parma di Tanzi. E’ anche il Napoli dei maturi Careca ed Alemao, Francini e Crippa, Corradini e Galli, insomma uomini affidabili ma con un piede e mezzo sul viale del tramonto. Sarà stato il vuoto lasciato da Maradona, la tristezza di un ambiente che cominciava a sentire il peso delle difficoltà economiche, quella sensazione di aver chiuso un ciclo, ma gli azzurri davano l’impressione di lasciarsi andare ad un amaro destino, ma per fortuna smentirono gli scettici, portando al termine un campionato di tutto rispetto, chiuso al quarto posto, in piena zona Uefa, mica poco.

La gara col Parma di Scala, sulla strada dei successi, diede subito il sentore che quel giorno si sarebbe assistito ad un match spettacolare, anche se pochi immaginavano che il tutto fosse forgiato da una serie di imperdonabili errori degli azzurri, il primo al 14′, quando Corradini, senza badare troppo alla forza, decide di passare palla all’indietro, verso la porta di Galli, ignaro spettatore di uno degli autogol più classici che si possa assistere, pallone reso imparabile dal terreno viscido, e Napoli sotto di un gol in maniera inaspettata. Per fortuna che il maghetto Zola è in vena di numeri, così, da un calcio piazzato, nasce il pari del Napoli al 20′, con la complicità di Taffarel, estremo difensore brasiliano parmense lasciatosi ingannare da una traiettoria tutt’altro che imparabile, resa imprevedibile dal tentativo dei colpitori di testa azzurri proiettatisi in area di rigore, che hanno reso arcuata una parabola altrimenti innocua. Il pari dà vigore agli azzurri, nonostante che qualche minuto prima Melli, servito da Osio, a tu per tu con Galli, s’era fatto ipnotizzare in maniera clamorosa. La tenacia tattica partenopea, l’onda d’urto degli avanti azzurri, con il duo Padovano-Careca in vena di giocate, mette i biancoscudati alle strette, e a 5′ dal termine proprio il brasiliano Careca mette in rete di testa su assist di un Alemao, vera new entry del giorno, grazie ad una inedita posizione di esterno di centrocampo.

Sembra che il Napoli abbia imboccato la strada giusta e la ripresa si appresta a confermarlo, complice uno spumeggiante gioco espresso fino ad allora, con spunti brillanti e padronanza territoriale che faceva ben sperare. Ma quando tutto sembra girare per il verso giusto, è proprio lì che t’accorgi che se lasci per un attimo la tensione agonistica e la sagacia tattica, una squadra guidata da una vecchia volpe come Nevio Scala è costruita per approfittarne subito, ed è proprio una disattenzione a centrocampo che dà il via al contropiede messo in atto da Melli e Brolin, con lo svedese autore di una discesa quasi indisturbata fino alle soglie dell’area piccola, quella di proprietà di un Galli impotente, scavalcato da un lob che muore alle sue spalle, è 2-2 al 55′. E’ tempo dei cambi, è tempo di dare una scossa alla gara con l’ingresso in campo di Silenzi, che compone così un tridente di tutto rispetto con Careca e Padovano, con rifinitore Zola. il Parma si difende e mette fuori i due uomini più pericolosi del match, Osio e Melli, e mette in campo Benarrivo e Pulga, difensore e centrocampista, le mosse giuste per spegnere le velleità degli azzurri, che riescono a colpire soltanto un legno con Careca, mettendo in evidenza un’abbondanza in attacco che alla fine è sembrata la causa del mancato forcing finale, quasi come se gli attaccanti azzurri si calpestassero i piedi a vicenda. Resterà un pari che, alla lunga, risulterà comunque prezioso, visto il valore che l’avversario dimostrerà da lì a poco. Il tecnico azzurro Ranieri, giovanissimo interprete di un calcio moderno e avvincente, sarà l’artefice di un’annata comunque soddisfacente, con i resti di una squadra che qualche anno prima dominava il panorama nazionale.

Ecco il video di quella sfida:

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