Care big, il San Paolo vi aspetta. Girone di ritorno favorevole agli azzurri

La mezza stagione si avvicina. Proprio quella inserita nella tabella dei principali luoghi comuni alla voce: non esistente (più). Ma che invece ha il suo bel perché se valutiamo la cosa dal punto di vista calcistico. La mezza stagione, ossia la fine del girone d’andata. C’è un primo piccolo ma fondamentale filotto da completare prima che arrivi la sosta natalizia (dal 22 dicembre al 6 gennaio), e poi una mini-tappa di un paio di giornate fino al 12 gennaio (su o giù di lì, dipende da anticipi e posticipi) per completare il primo puzzle di diciannove pezzi, ed assegnare il titolo (platonico) di campione d’inverno. Quello cioè che può decretare molto, ma anche molto poco. Un rush sottile, di certo non determinante, ma che talune volte ha significato che si era già a buon punto, anche se solo a metà.

GIRO DI BOA  – Punti di vista certo, ma spesso s’è verificato che la battistrada della prima tranche restasse tale sino al termine. Sarà così anche stavolta? Chissà, anche perché da qui ad allora, cioè metà gennaio e meglio ancora fine, le carte in tavola potrebbero letteralmente cambiare. Perché poi c’è un mercato nel mezzo (stavolta ufficiale), che per alcuni club, e non necessariamente per tutti, potrebbe significare variazione, mutamento anche se solo parziale. Visto che la sessione invernale ormai alle porte non è paragonabile, nel senso di flussi e riflussi, a quella estiva e difficilmente stravolge. Entrando nello specifico, mancano cinque partite alla sosta e poi due al giro di boa. Sette in tutto, cui vanno ad aggiungersi le due di Champions con Borussia (26 novembre) ed Arsenal (11 dicembre). Il Napoli parte col Parma in casa sabato 23 e conclude il primo girone a Verona, mentre a Cagliari darà l’addio al 2013. Tutto può ancora succedere, perché se i conti non sono sempre presto fatti, ed evitando peraltro di accorciarci a tutti i costi la vita, c’è però da considerare che la Roma decelera e si (ri)avvicina, la Juve al contrario ha dispiegato le vele, mentre si rifanno sotto Inter e Fiorentina. E, in ogni caso, allo scoccare della prima dozzina su trentotto, le maglie “lassù” sembrano quantomeno restringersi.

LE BIG – Tutte affrontate sul loro terreno, mentre fa eccezione l’Inter, però ancora da incrociare ed attesa a Fuorigrotta domenica 15 dicembre. Naturalmente in notturno d’eccezione, per poi ricambiare la visita al Meazza a fine aprile. Attualmente le due che adesso sono più su, l’hanno spuntata nel primo heat casalingo: prima la Roma e poi la Juve hanno stoppato bruscamente la corsa degli azzurri, che peraltro non sono stati in grado nemmeno di violare le loro reti. Una ridimensionata che ha spento di certo quella parte di velleità in surplus, ma che potrebbe aver al contempo prodotto indicazioni preziose per Benitez e il suo staff, nonché per gli stessi calciatori. E con la Fiorentina, che (storto o morto) è stata superata al Franchi, e tornerà al San Paolo il 23 marzo con propositi di rivalsa (andando perciò controcorrente), tutte le altre sfileranno davanti ad dodicesimo uomo azzurro. Nell’ordine: Milan, Roma, Fiorentina e Juve. Se poi, a queste, volessimo aggiungere anche la Lazio, ottava ed al momento non nel vivo della contesa (come del resto il Milan messo ancora peggio), va precisato che pure per la Petkovic-band vale il trend del prima fuori e poi qui. Il “prima” va riferito al posticipo di lunedì 2 dicembre dell’Olimpico, il “qui” il 13 aprile.

LE SOMME – Ecco che, stando al quadro esposto, somme non se ne potrebbero di certo tirare se non assolutamente parziali, e quindi con il segno “uguale” ancora apertissimo. Ma ci sarebbero alcune considerazioni da fare. Vero è che il Napoli ha perso quanto Fiorentina (due match) e più di Roma (ancora a zero), di Juve e anche di Inter, ma è pur vero che (si sa) i ritorni in casa offriranno al Napoli l’opportunità, se non sicura almeno probabile, di recuperare punti preziosi alle future concorrenti. E, naturalmente, posizioni nella speciale classifica di quegli scontri diretti che pure potrebbero risultare determinanti in caso di arrivo al fotofinish.

Fonte: Corriere dello Sport

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