Nando Misuraca: “Napoli così non va: squadra e tifosi rimandati. IMMATURI!”

ti_amo_napoli_misuracaLo ammetto, sono incazzato vero, per due motivi :

1)      di carattere “sportivo/campanilistico”

2)      di carattere umano

Il primo, basta una vittoria e passa tutto, il secondo, è un boccone troppo amaro e ci vorranno mesi per lavarne l’onta.

A cosa mi riferisco? Il punto numero 1 riguarda la partita a Torino del Napoli, una prestazione scialba e contratta degli uomini di Benitez che hanno Si subito il primo gol in fuorigioco (circa 20 cm oltre la linea dei difensori per LLorente) ma che poi non hanno reagito come era lecito aspettarsi da una squadra che lotta per lo scudetto.

“E’ difficile accettare avventure già vissute” ma La partita è uno squallido remake della gara persa contro la Roma in cui si erano evidenziate pecche caratteriali dell’undici azzurro.

In quell’occasione i partenopei furono anche sfortunati (vedi Pandev ed Insigne che si “mangiarono” l’impossibile) ma si accartocciarono ugualmente su se stessi, in questo caso, per usare il termine sfortuna bisogna essere veramente tifosi coi paraocchi e non sportivi obiettivi.

La Juventus è stata superiore , confermando la rinomata solidità di squadra in Italia, specie tra le mura amiche.

La prima rete giunge praticamente subito, Isla tira in maniera sporca, Tevez non è ben marcato da Armero e si prende il lusso di un colpo di tacco a centro area, sopraggiunge Llorente come il peggiore degli “ercoli prepotenti” e la mette dentro.

Il peggior inizio possibile e i fantasmi del recente passato “come se nulla fosse ti tornano tra i denti”. Prova a reagire Higuain che è lesto ad evitare Ogbonna, meno bravo a centrare la porta con il pallone che sfila di poco a lato.

La Juve attende sorniona il Napoli fa circolare palla (di fatti alla fine il possesso palla sarà per il 53% azzurro) ma è una manovra probabilmente sterile quando bisognava cercare verticalizzazioni e gioco sulle fasce di mazzarriana memoria.

C’è tempo ancora per un paio di giocate di Insigne con una ,in particolare, che termina di poco alto.

Fischio finale di tempo si torna negli spogliatoi. La ripresa vede un Napoli più volitivo ma, purtroppo, ancora poco concreto in zona gol.

Punizione di Insigne che fa la “barba al palo” alla destra di Buffon. Hamsik da solo sulla destra scocca il tiro ma colpisce l’esterno della rete. Poi Vidal si divora un gol davanti a Reina , il cileno lasciato inspiegabilmente solo.

Si arriva alla rete decisiva dell’incontro. Fallo di Inler su Tevez. E’ la mattonella di Pirlo ed il regista della nazionale non si lascia pregare due volte disegnando una traiettoria (non) imparabile su cui Reina non riesce ad arrivare.  Errore del portiere spagnolo nel piazzare la barriera, bravo il centrocampista juventino a calciare con la consueta destrezza e disegnare le solite parabole geometriche. E’ la fine, il blackout è sancito.

La terza rete, poi, è un’autentica invenzione di Pogba, stop e tiro al volo dal limite dell’area. Incolpevole Reina a volare senza sfiorare il pallone.

La partita è tutta qui. Napoli abulico e “scollato”, Juventus severa e sicura di sé. Il campo ha dato il suo verdetto. Sportivamente è tutto qui. Non mi appello ad errori arbitrali perché sono convinto che la tecnologia possa e debba colmare il gap umano creato dagli errori dei direttori di gara.

Ma passiamo al punto n.2 quello di carattere “umano”. Sugli spalti c’è stata la partita nella partita.

Gli juventini (molti dei quali figli del sud) con i consueti disgustosi e pseudo-razzisti cori inneggianti al “Vesuvio” (seppur con la variante ironica e personalizzata del “Lavaci…” invece che “lavali”) poi, a risultato acquisito, con la più classica “O Surdato nnammurato”.

Di risposta i napoletani a tirare palloncini contenenti urina nel settore famiglie dello Juventus Stadium ed a devastare i bagni adiacenti alla loro zona di residenza.

Uno scempio, una vergognosa risposta, la peggiore possibile, che mal qualifica il napoletano vero e che cataloga questi individui più nel regno animale che in quello umano.

Sono rattristato, auspico l’intervento delle forze dell’ordine e della Federazione per bloccare il fenomeno del razzismo e della violenza negli stadi.  Che siano juventini,napoletani, romanisti etc. non conta. Non se ne può più. BASTA !!!

Riguardo la truppa azzurra diretta da Benitez la canzone di Alex Britti è perfetta .

“Immaturi, come il sole verso l’alba che fa luce ma non scalda”. Non si può affrontare il team campione d’Italia con quel piglio da pronvinciale impaurita che gioca a passaggetti.

Come canta il cantautore romano “se gli esami non finiscono non cambiano le attese e nei giorni che ci aspettano centomila candele accese”. La gara con la Juve non finirà qui, sarà vissuta  e masticata nei prossimi tempi dalla città, metabolizzata almeno fino alla gara di ritorno al San Paolo.

Per allora sarebbe bellissimo vedere le tifoserie mischiate a sancire la fine di questa inutile guerriglia tra fratelli italiani. Lo proporrò ad alcuni gruppi di tifosi veri che conosco, sono certo che sarà possibile.

Il calcio è uno sport, lo sfottò ed il campanilismo fanno parte del gioco, la discussione da “Bar dello sport” pure ma la violenza è ben altra cosa.

Ho scritto “TI AMO NAPOLI” in onore di quella gente che va allo stadio per passione e per amore per i colori azzurri. Mi dissocio dai vandali violentatori che distruggono come flagelli quello che toccano.

Quella gente va punita, repressa, spazzata via.

Nando Misuraca

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