L’editoriale di Elio Goka: “Il 75% di Rafa Benitez, e l’altro 25”

editoriale_elio_goka-300x150Il downoald di Rafa Benitez non è tutto waiting Napoli. Per essere completo, mancano cose che se ne stanno altrove. Il 75% resta al 75 perché manca il patto di stabilità in rosa. Mancano il terzino, il mediano e il centrale difensivo promessi per gennaio. Manca il divario colmato, soltanto di punti, ma manca, con la Roma che pare aver stretto un patto col diavolo, manca la Juve mai in disfatta, che pure quando sembra in difficoltà, in una maniera o nell’altra riesce sempre a trovare il punto di appiglio. Mancano i due punti col Sassuolo, quelli irrecuperabili. E che fatica correre dietro a quella Roma e con la Juve addosso.

D’accordo, il cammino della gloria non si percorre coi rimpianti e non si vince sperando nelle disgrazie altrui. Del resto basta notare che il Napoli ha gli stessi punti dello scorso anno. 22 dopo 9 giornate, con uno scontro diretto perso all’ottava, come nella scorsa stagione con la Juve. È anche vero che i punti di quest’anno sono garantiti da una certificazione di qualità. Il gioco che il Napoli sta esprimendo non si era mai visto. Il livello tattico è controtendenza, rispetto agli anni, sia pur ricchi di soddisfazioni, fatti di recuperi al cardiopalma e di rincorse dettate più dalla disperazione, e dagli spunti di grandi calciatori, che dall’organizzazione tecnica da grande squadra.

Fa un po’ specie guardare la classifica e vedere che il Napoli dista 5 punti dalla prima. 9 giornate e meno 5 non deprime, ma quantifica in maniera molto menzognera un distacco che di fatto non c’è, ma contano i punti. Ci sarà solo da scoprire se la Roma stia facendo da safety car a una corsa che vedrà altre protagoniste, oppure quella di Garcia sia davvero una squadra coccolata dai pensieri del demonio, vista la quantità di episodi favorevoli che l’hanno aiutata fino a questo momento. Gioca pure bene, ma non basta per vedere così da vicino il traguardo di un record così lontano dalle statistiche degli ultimi anni.

In un campionato che si credeva più difficile per le grandi, perché quasi tutte le grandi s’erano rinforzate, fa una certa impressione vedere una squadra, che non era partita coi favori del pronostico, guadagnare quasi mezzo punto a partita sulle seconde in 9 giornate, vincendo tutti gli incontri e inquadrando nel mirino il primato di vittorie consecutive. Il Chievo potrebbe fare presto da vittima sacrificale.

Ecco che in quel 75% di lavoro incompiuto, mancano cose che non dipendono tutte dal Napoli, e che, qui arriva il senso di un 25% mancante, suggeriscono al volpone Benitez che anche quest’anno, forse ancora più degli anni precedenti, una parola che a Napoli non si pronuncia più (l’ha pronunciata soltanto lui), può voler dire difficoltà superiori a quelle previste, e non perché siano in tanti a correre, ma perché Rafa sa bene che nel pallone occorrono situazioni che non rientrano tutte nella propria volontà.

Per il futuro si può facilmente immaginare che oltre con i numeri, mister Rafa speri di prendere confidenza anche con i favori degli dèi. A proposito di buona sorte. Il secondo rigore col Torino, tanto discusso, lo ha chiamato Mazzoleni. Magari quando fa l’arbitro di porta si sente più buono. Battute a parte, questo di certo non rientra nel 75% di Benitez.

 

Sebastiano Di Paolo, alias Elio Goka

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