Il Napoli vuole invertire la tendenza: finora a Gennaio arrivano quasi solo flop

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Al mercato di gennaio, il Napoli ha sempre proceduto con estrema prudenza. Per una serie di ragioni, peraltro anche plausibili. Vuoi per la disponibilità di buoni calciatori (chi li ha, non li cede), vuoi per i costi (sempre più alti), vuoi per scarsa convinzione (nessun acquisto ti dà la certezza che arrivi alla meta). Eppure il patron De Laurentiis non si è mai sottratto, pur avendo avuto scarsa fortuna con i colpi effettuati a gennaio.

Al primo anno della serie A, 2007-2008, il Napoli fu obbligato ad intervenire in maniera massiccia, sia per elevare il tasso qualitativo della rosa che per alcuni infortuni capitati nel corso del girone d’andata. Vennero ingaggiati. Mannini e Santacroce dal Brescia, Pazienza dalla Fiorentina, Navarro dall’Argentinos Juniors. Nessuno di questi brillò.

A gennaio del 2009 fu la volta di Dàtolo dal Boca Juniors, costato 8 milioni di euro. Venne presentato in pompa magna da De Laurentiis ma tranne qualche acuto (la gara in casa della Juve) fece vedere ben poco.

Nel 2010, invece, fu rilevato Dossena dal Liverpool (che Benitez non impiegava) per coprire un ruolo mai coperto a dovere, quello dell’esterno sinistro. Ed anche lui non è mai più tornato quello di Udine.

Nel mercato del 2011, poi, ancora calciatori incapaci di dare un apporto rilevante: Ruiz dall’Espany0l, Mascara dal Catania, Fernandez dall’Estudiantes.

A gennaio del 2012, il grande flop: l’attaccante Edu Vargas dall’Universidad de Chile per ben undici milioni e mezzo di euro. Mai pervenuto tranne una tripletta all’AIK Solna in Europa League. Infine, a gennaio scorso, Armero dall’Udinese, Calaiò dal Siena. Rolando dal Porto. Radosevic dall’Hajduk. E le loro presenze nel campionato 2012-2013 la dicono lunga sulla bontà del loro apporto.

FONTE: Corriere dello Sport

 

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