Higuain ha due ambizioni: vincere con il Napoli e arrivare al Mondiale. Col Toro sarà titolare

foto_napoli_dortmund_spazionapoli_champions_gol_higuainGonzalo Higuain sta ritrovando convinzione e condizione. Due aspetti fondamentali per rendere al meglio e mettersi alle spalle, definitivamente, le preoccupazioni ed il malessere dell’ultimo periodo. Dopo quattro gare nelle quali aveva iniziato dalla panchina (Genoa e Roma) o non era proprio sceso in campo (Arsenal e Livorno), il Pipita è tornato a giocare dall’inizio contro il Marsiglia in Champions. Al Velodrome non si è visto il miglior Higuain, ma qualche segnale positivo c’è stato. Dopo aver fallito una clamorosa occasione davanti al portiere avversario, ha innescato Callejon per il gol del vantaggio azzurro. Soprattutto, però, Higuain ha risposto presente all’appello di Benitez che, come ormai consuetudine, a poche ore dal match gli aveva chiesto la disponibilità.

Dal Matador al Toro – Così, anche contro il Torino dovrebbe esserci lui al centro dell’attacco. Per mettere minuti nelle gambe (secondo Benitez è ancora all’80%) e per tornare al gol zittendo così tutte le voci che a Napoli si sono susseguite sulla sua condotta, in campo e fuori. Illazioni, nulla di più. Logico, però, che il confronto tra Higuain ed il suo predecessore Cavani sia continuo e talvolta impietoso. Le medie realizzative dell’uruguaiano sono state impressionanti e, soprattutto, in tre anni con la maglia azzurra non era mai capitato che il Matador si infortunasse. Così, si è discusso per giorni sia sul modo di allenarsi del Pipita che sul suo stile di vita. In realtà, l’argentino non è per nulla refrattario al lavoro. Anzi, da Castel Volturno lo descrivono come un professionista inappuntabile. Appena arrivato, aveva lavorato duro per perdere un paio di chili in eccesso, poi aveva incassato una botta dolorosa da Chiellini in Italia-Argentina, ma l’aveva assorbita in tempo per l’inizio della stagione. Proprio mentre stava arrivando al top della forma, però, riecco affiorare una vecchia cicatrice al flessore della coscia destra e la paura di subire un infortunio più serio andando a sovraccaricare il muscolo in questione.

Pericolo Mondiale – Per questo motivo, ad Higuain è stata evitata la fatica di disputare le ultime due gare di qualificazione al Mondiale. Del resto, il Pipita non vuole certo rischiare di compromettere la stagione che porta in Brasile (a proposito, a Firenze mercoledì ci sarà il vice allenatore dell’Argentina, Cugnali). Ecco perché sono state usate tutte le cautele del caso. Lo staff medico del Napoli rappresenta, da anni, una assoluta garanzia: quattro giocatori infortunati dall’inizio del campionato, ma solo il Pipita con noie muscolari. Per gli altri, invece, tutti malanni traumatici: Maggio è già rientrato dopo l’intervento al menisco, Britos sta portando un tutore alla spalla lussata e ne avrà per almeno un paio di settimane, Zuniga è stato operato da Mariani al ginocchio destro e dovrà stare fermo più di un mese. Con il Torino, di conseguenza, ancora spazio per Pablo Armero mentre Callejon potrebbe avere un turno di riposo (al suo posto scalpita Insigne).

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