Maurizio De Giovanni: “E adesso quell’arbitro vada in curva a fare il razzista”

maurizio-de-giovanniVorremmo non crederci, perché è proprio una brutta storia. Vorremmo che fosse un modo di coprire le colpe di una brutta sconfitta, una giustificazione per un cinque a zero subito in una Verona spesso fatale. Ma conosciamo le ragazze e i dirigenti del Napoli Calcio Femminile, e questa conoscenza non ci consente nemmeno di immaginare che le loro parole non siano sincere, e d’altronde c’è un esposto ufficiale della società agli organi federali che chiede risposte. I fatti: un’ora prima della partita, l’arbitro designato per Verona–Napoli viene sostituito. Il nuovo arbitro, Dall’Oco della sezione di Finale Emilia, si produce in una performance spettacolare; fin dall’inizio si mostra simpatico ed equanime, chiedendo alle giocatrici azzurre: ma che lingua parlate? Ma da dove venite, senza nemmeno i tabelloni per le sostituzioni? Ma non avete sentito che in campo si entra tutte insieme? Avete forse le orecchie sporche? Ma vi lavate?, e altre amenità del genere.

L’incontro culmina col suddetto figurativo risultato e cinque espulsioni (due giocatrici e tre dello staff tecnico) a carico della squadra napoletana. Le cronache riferiscono addirittura che il pubblico veronese, imbarazzato dalla conduzione arbitrale, verso la fine dell’incontro ha fischiato sonoramente Dall’Oco, evidentemente non apprezzato nemmeno in qualità di comico. Non crediamo che bastino l’indignazione, il disgusto e la riprovazione per questa triste dimostrazione di assenza di cultura. E cogliamo anzi la positività dell’atteggiamento di quella frangia di pubblico locale che ha rifiutato, coi fischi, un’ulteriore dimostrazione di ottusa stupidità discriminatoria. Sappiamo per diretta esperienza che molto nord è stanco e disgustato di un razzismo che non è nemmeno più ridicolo, ma stucchevole, inutile e perfino dannoso per chi ancora lo esprime: ci auguriamo e siamo certi che questa stanchezza si manifesti sempre più spesso, anche in cabina elettorale.

Quello che sorprende e amareggia è che ambiti che fino ad oggi sembravano esenti da questo squallore, come lo sport dilettantistico e quello femminile, siano intaccati dalla becera e imbecille discriminazione territoriale, soprattutto da chi, come un arbitro, dovrebbe sorvegliare la corretta applicazione dei valori sportivi prima ancora delle regole del gioco. Siamo certi che gli organi preposti accoglieranno il reclamo del Napoli Calcio Femminile, e che sia precluso all’ineffabile Dall’Oco l’accesso a qualsiasi campo in qualità di arbitro; perché se è vero quanto accaduto, e lo è certamente, quest’uomo non è in grado di arbitrare nemmeno se stesso. Speriamo che il calcio femminile resti quello che è: un’oasi di felice affermazione dello sport nell’accezione più pura e alta. Per tutelarlo, è necessario che si abbia la forza di sbattere fuori, senza alcun riguardo, certi idioti. Gli si liberi la domenica, affinché possano andare nelle curve del calcio maschile di serie A per fare, protetti dall’anonimato della massa, i loro vigliacchi, animaleschi versi selvaggi.

Fonte: Il Mattino

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