RILIVE, Rileggi con noi MARADONA A “CHE TEMPO CHE FA”

 

maradona_olimpico LIVE/ MARADONA A CHE TEMPO CHE FA.

In studio, oltre all’avvocato Angelo Pisani, presente Gianni Minà, che ha parlato della grandezza di Diego come persona: “A 52 anni ha ancora voglia di stupire, nonostante abbia smesso di giocare a calcio da 18 anni. Perché il suo libro si chiama Non sarò mai un uomo comune? Perché mi disse questa frase in un’intervista quando stava male. Io gli dissi che forse era il caso di smettere, di diventare una persona normale e lui mi rispose con quella frase.

Arriva in studio Diego Armando Maradona, accolto da una standing ovation del pubblico.

D: Dovunque tu vada ti vogliono bene…perché?

R: Io sono solo un giocatore di calcio, ma forse proprio per questo non sarò mai un uomo comune.

D: Nella tua vita c’è qualcosa di speciale, è una grande responsabilità?

R: Noi possiamo essere grandi esempi sportivi, ma gli esempi sono il padre e la madre, io non sono in grado di essere al di sopra di loro

D: La settimana scorsa alla Gazzetta dello Sport, hai detto che avevi sbagliato, soprattutto sulla droga, ma non hai mai trascinato nessuno in questo…

R: Ovvio, io ho sbagliato, ma non avrei mai trascinato nessuno, anzi, io non vedevo le mie figlie crescere, quando ero in coma Dalma mi disse che dovevo vivere, non per lei ma per Giannina. Da allora ho smesso.

D: Si nasce con il numero 10 sulle spalle?

R: Prima credevo di si, ora non più (Ride)

D: Ricordi il tuo primo pallone?

R: Certo, me lo regalò mio cugino con il suo primo stipendio

D: Tu nel tuo quartiere avevi il sogno come tutti gli altri di vincere il mondiale con l’Argentina…
D: Argentina-Inghilterra, abbiamo visto il gol più bello del secolo.

R: Sono d’accordo (Ride)

D: Ora però voglio vederlo con te. Già sapevi cosa sarebbe successo in quell’azione?

R: Si perché ognuno doveva marcare il suo uomo, ma non capivano le mie finte, poi i portieri non sai mai cosa pensano (Ride) quindi ho segnato.

D: Ora sei a Dubai.

R: Lì posso uscire, anche se i napoletani ci sono (Ride), quando sei giocatore del Napoli non puoi andare al supermercato (Ride), quando sono andato a Napoli la gente era in piedi sulle macchine, diventavano tutte Cabrio (Ride)

D: Sei sempre stato in folle grandi, ma non hai mai avuto paura…

R: Se non hai paura a Napoli, non hai paura da nessuna parte!

D: Hai parlato davvero 8 ore con Chavez?

R: Si, lui diceva che avevamo battuto un record, io volevo andare in bagno (Ride)

D: Ci tieni molto al gol dell’81 contro il River Plate, perché?

R: Si, a parte la bellezza, io volevo giocare nel Boca, allora inventai che il Boca mi voleva, quando invece il River mi voleva, così il Boca mi comprò, pagandomi in appartamenti, perché non avevano soldi.

D: Sei stato votato come il migliore di sempre, dopo di te chi metti?

R: (Si gira, ironizzando su come siano distanti) No dai sul serio, ce ne sono stati tanti, Van Basten, Mattheus, Gullit, poi non so se quelli di ora sono meglio di prima, ma non credo, quelli di oggi cambiano maglia come cambiano pantalone.

D: Hai intenzione di affrontare il problema col fisco?

R: Io non sono mai stato un evasore, lo posso dire a tutti, Equitalia, Equifrancia ecc. Tanti sponsor volevano pagarmi i debiti, ma io non sono un evasore. Comunque ho intenzione di affrontare il problema, per questo sono qui, non mi nascondo!

D: La passione per il calcio l’hai sempre avuta, ma quando hai capito di essere Maradona?

R: Sempre! Sai già da piccolo dicevo di voler vincere il mondiale…Il mio sangue, come dico io, sono palline di calcio che scorrono.

D: Oggi c’è una cosa che sei sicuro di aver capito, da uomo?

R: Si, gli Stati Uniti comandano il mondo. Credono di farlo, ma noi non siamo tutti americani.

D: Hai detto che dopo Benitez vorresti allenare tu il Napoli…

R: Si ma se ci sta De Laurentiis la vedo male…non mi vuole (Ride)

D: La gente di Napoli ti amava (riguardo al video del suo arrivo al Napoli)

R: Mi ha sempre amato, anche quando non ero in Italia, hanno messo voci in giro false, ma la gente di Napoli, ha sempre creduto in me…come diceva una bandiera… Chi ama non dimentica. Io sarò sempre con i napoletani.

D: A tutti i ragazzini che nei cortili giocano a calcio e vogliono diventare come te, cosa dici?

R: I Genitori devono lasciarli giocare, ma non mettergli pressione.

D: Mondiale in Brasile, giusto o sacrificio in termini economici eccessivo per i brasiliani?

R: Sicuramente un sacrificio eccessivo, ci sono cose più importanti di una Coppa del Mondo.

D: Diego, una persona che vorresti ringraziare…

R: Sicuramente Bruscolotti, quando ero a Napoli mi diede la fascia di capitano e gliene sono grato. Mi ha insegnato tante cose, sono cresciuto tanto grazie a lui.

D: Diego come vuoi chiudere quest’intervista?

R: Dicendo che non sono un delinquente, voglio che tutti sappiano che Maradona non è un evasore.
L’intervista si è conclusa con Fazio che invita Diego a tornare quando vuole. Gli argomenti delle domande sono stati diversi, dal calcio alla politica, dall’affetto dei tifosi del Napoli al problema col fisco, il tutto in un clima molto disteso, che ha permesso agli spettatori di scoprire altre sfumature di un grande campione, probabilmente il migliore di sempre… Diego Armando Maradona.

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