Alcuni azzurri sottotono, il centrocampo giallorosso prevale. Ma la corsa è ancora lunga…

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Vince la Roma, sempre più leader in serie A, l’ottava meraviglia giallorossa. Il Napoli perde l’imbattibilità e scivola a meno cinque dalla vetta, l’ultima sconfitta gli azzurri la subirono nel campionato scorso proprio qui all’Olimpico contro la Roma. Una doppietta di Pjanic, primo gol su punizione nel recupero del primo tempo, raddoppio su rigore nella ripresa. Decisivi gli errori di Cannavaro, entrato a fine primo tempo al posto di Britos infortunato. Il capitano commette il fallo su Gervinho della punizione poi trasformata in gol da Pjanic e soprattutto abbatte Borriello in area per il fallo da rigore realizzato dal bosniaco e termina lì la partita per il rosso da doppia ammonizione. Punizione per certi versi troppo pesante per gli azzurri di Benitez.

Le due palle gol più pulite nel primo tempo, infatti, le costruisce il Napoli, la prima con Pandev e la seconda con Insigne. Il gol del vantaggio invece lo segna la Roma, in pienissimo recupero, con una magia di Pjanic su punizione. Il calcio è anche questo, molto spesso è questo. Gli episodi fanno la differenza. Già, perchè tra Roma e Napoli c’è grande equilibrio, si equivalgono le forze tra la prima e la seconda del campionato. Pochi rischi, grande attenzione, predisposizione a colpire al momento giusto. Nel Napoli non c’è inizialmente Higuain, non rischia dal primo minuto perchè non è ancora al top dopo l’infortunio muscolare, entra dopo venti minuti della ripresa al posto di Pandev ma subito dopo arriva il raddoppio giallorosso e il Napoli resta in dieci. Pandev, accolto sempre dai fischi del pubblico giallorosso, che in verità si dedica in special modo ai cori di discriminazione territoriale contro Napoli, non è una prima punta di peso e non incide. Soprattutto l’ex laziale si fa ipnotizzare dall’ex amico De Sanctis (34′) che gli chiude lo specchio, prima dell’intervento decisivo di De Rossi ad allontanare il pallone.

Azione ispirata da Insigne, il più brillante tra gli azzurri: suo poi anche il successivo numero al 44′ su Maicon, tentativo fermato solo dal palo esterno. Gli azzurri non danno spazi per le ripartenze giallorosse e contengono bene Totti, nessuna marcatura ad uomo ma una gabbia perfetta per non fargli ricevere palloni pericolosi. Poi il capitano giallorosso è costretto ad uscire alla mezz’ora per un infortunio muscolare. I problemi li crea soprattutto Gervinho, nonostante l’attenzione di Maggio, l’aiuto di Callejon nei rientri e a turno di Behrami e Inler. Il velocissimo esterno della Costa D’Avorio però appena ha un metro di spazio va via come un treno ed è decisivo nell’azione che porta al vantaggio della Roma quando viene atterrato da Cannavaro. Bene Inler a centrocampo che gioca palla a terra come vuole Benitez, Behrami soffre un po’ Pjanic. Hamsik in ombra, seguito molto da vicino da De Rossi, non riesce a incidere come spesso gli capita nei match più attesi.

Il Napoli palleggia e non alza troppo il ritmo per non agevolare il compito alla squadra di Garcia ma chiude la prima frazione sotto di un gol. Nella ripresa gli azzurri alzano il baricentro e fanno più gioco palla a terra. La Roma perde anche Gervinho per infortunio. Spingono gli azzurri, ci prova finalmente Hamsik, entra Higuain. Ma arriva il secondo gol giallorosso e l’espulsione di Cannavaro. La Roma vince, conferma la sua solidità e anche gli episodi sono tutti favorevoli ai giallorossi. Il primo round scudetto è di Garcia. Ma è ancora lunga.

FONTE: Il Mattino

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