E’ solo un giorno che non va

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E’ solo un giorno che non va, nun te preoccupa’ e poi t’accorgi che anche tu, tu nun ce pienze cchiù” . Almeno così cantava qualcuno.

Il nostro Napoli ieri ci ha deluso. Inutile girarci intorno, parlare di turn over, cercare le colpe, pensare che siamo da serie B quando domenica pensavamo di essere da scudetto. Ieri è stata una brutta serata. Per tutti. Per i tifosi, per la squadra, per l’allenatore, per Hamsik, per Cannavaro, per il Sciasciuolo che non è riuscito a segnare il secondo e persino per le ragazze pon pon che, sono sicura, ieri qualche spaccata l’hanno sbagliata, emozionate di essere davanti alla tribuna.

Ieri è stata una pessima serata e lo si doveva capire già dal fatto che, come ha detto qualcuno in curva, per un biglietto di soli sei euro non potevano offrire spettacolo migliore. Alla prossima di Champion’s, allora, è lecito aspettarsi una goleada con applauso dell’avversario. Buono a sapersi.

Ieri è stata una terribile giornata perché, in tanti anni di curva, il picco più basso, spero, l’abbiamo raggiunto: cantare “dai ragazzi non mollate” in una partita contro il Sciasciuolo,  una squadra che dal nostro ex allenatore ne ha presi sette in casa; ancora più terribile se pensiamo che il nostro ex allenatore, se fosse stato ancora il nostro allenatore, avrebbe preso anche il secondo a fine partita. E, invece, ha fatto di tutto per far arrivare il Sciasciuolo da noi incazzato nero e con voglia di riscatto. E in 11 davanti alla porta.

Ieri è stata un’ orribile serata se si pensa che Armero voleva giocare a tutti i costi per poter far vedere ad uno stadio tutto esaurito, sia prima che dopo la partita, le sue nuove coreografie. Pare ne avesse preparate otto diverse, aveva saggiamente pensato ad un goal in più rispetto all’Inter, e, invece, è tornato nello spogliatoio ampiamente deluso, dopo aver provato ad accennare qualche passo di danza anche durante la partita. Facendone uscire cross improbabili.

Ieri è stata una tremenda serata se si pensa che  la Roma ha vinto, la Juve ha vinto, il Chievo ha vinto…ehm…lo avrebbe fatto se il fuorigioco diventasse regola certa e indiscutibile, invece, pare che siano ancora incerti e stiano ancora discutendo. L’unica che continua a dare grosse soddisfazioni è il Milan, ma non lo diciamo in giro perché altrimenti screditiamo la nostra prestazione a San Siro. Ah! A proposito! Io una spiegazione me la sono data per la partita contro il Sciasciuolo. Una bella dimostrazione di cattiva prestazione per tutti quelli che non erano contenti di quella di Milano. Una reazione di orgoglio dei nostri ragazzi nel far vedere a tutti come si gioca male, ma male per davvero.  Quando una difesa non sale, anche Pepe viene meno. Così come i centrocampisti  e attaccanti che si trovano con delle praterie immense da colmare e da soli non ce la fanno. Soprattutto se hai un Pandev che ha dimenticato di togliersi i pesi di dosso dopo l’ultima seduta in palestra, un Hamsik irriconoscibile e un Higuain che sta ancora bestemmiando perché l’occasione vera è capitata sui piedi di Fernandez. Anche se qualcuna era convinta che a sbagliare davanti alla porta fosse stato il Pipita. Trance agonistica o miopia da ricontrollare. Un Fernandez che, evidentemente, non è quello dell’Argentina. Credo sia un caso di omonimia e noi abbiamo preso quello sbagliato.

Insomma, ieri è stata proprio una sciagurata sera in cui ciò che mi ha rassicurato  è che, in fondo, il Napoli non ha giocato. Non ho visto, infatti, maglie azzurre in campo. E tutti hanno pensato che quelli in maglia bianca fossero il Real Madrid. Meglio così. Questo lo dico anche per tutti quelli che ieri erano per la prima volta allo stadio. Tranquilli, non fatevi coinvolgere da stupide scaramanzie o ricerche di capri espiatori. Non siete stati voi.

Non ci preoccupiamo e poi ci accorgiamo che anche noi non ci pensiamo più. Respiriamo forte e passerà. È stato solo un giorno che non va.

 

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