E adesso si può sognare in grande con la formula Real

armero_higuain_napoli_atatalanta_spazionapoliPreso in dosi massicce, il turnover può provocare certi effetti, come era accaduto nelle precedenti stagioni, quando Mazzarri era “costretto” a compiere determinate scelte. Sei cambi rispetto alla formazione che due settimane fa aveva battuto il Chievo, i disagi sono apparsi più evidenti in difesa, dove accanto ad Albiol – l’unico utilizzato da titolare nel reparto per tre gare – si è rivisto Paolo Cannavaro, che ha ripreso la fascia di capitano.

Nel primo tempo la pressione del Napoli è apparsa meno efficace del solito. Pandev è andato due volte al tiro, ma ha caratteristiche differenti rispetto ad Hamsik, che è stato decisivo quando è entrato in campo. L’addestramento tattico necessita di prove pratiche ed ecco perché i tanti volti nuovi di ieri hanno faticato. Nella ripresa Benitez ha inserito prima Callejon e poi Hamsik. E l’effetto Marek si è visto dopo soli quattro minuti, quando ha fatto un numero dei suoi in area e da quel suo spunto è nato il gol di Higuain, che fino a quel momento non si era segnalato né per capacità balistica né per movimento. È stato il momento cruciale della partita anche perché subito dopo Cigarini si è fatto buttare fuori da Rocchi per doppia ammonizione e l’Atalanta è rimasta in dieci. Ha chiuso la serata Callejon, al terzo gol in tre partite: numeri da campione. Strano che il Real lo abbia lasciato andar via così a cuor leggero.

Aver messo alle spalle dopo tre giornate la Juve campione d’Italia e l’Inter dell’ex Mazzarri dà gioia agli azzurri che si sono presentati con la divisa mimetica e al momento giusto hanno tirato fuori lo spirito combattivo. Mercoledì si riaccendono le luci del San Paolo, si respira nuovamente l’aria della Champions. Sbarcano i vice campioni europei del Borussia Dortmund, che ieri hanno passeggiato con l’Amburgo segnando sei gol. L’infinita esperienza di Benitez, che in questo torneo ha esordito nel 2004, è il contributo in più per una squadra che non vuole porsi limiti. E ovviamente confini. Con la formula Real sognare si può.

Fonte: Il Mattino

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