L’editoriale di Deborah Divertito: “Il sonno del campionato genera mostri”

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Quattordici giorni senza. Quattordici giorni senza il calcio giocato dal nostro Napoli e siamo riusciti a creare dei mostri.

Mostri tra i tifosi che sono ormai agli psicofarmaci; alle crisi d’astinenza negli angoli delle strade a parlare di calcio anche con i cani randagi, che in certi casi ne capiscono più di qualche opinionista dell’ultima ora o dalle tette rifatte; alle file all’alba per accaparrarsi un biglietto per una partita di calcio qualsiasi, anche quella dei pulcini della Barrese; alle bestemmie con i siti dei voli per Londra per prenotare un biglietto per la prima trasferta di Champions, che nel passaggio da una fase all’altra dell’acquisto cresce esponenzialmente; alle corse ai punti listicket per assicurarsi il posto per la prima in casa di Champions per poi ricevere dalla tipa un secco: “non ho linea”, e rendersi conto che non è l’unica. Insomma, superfluo raccontarvi il panico che possono creare due settimane di stop per far giocare le Nazionali. Inutile dirvi anche che, chiaramente, noi tifosi, durante la trasformazione in mostri, abbiamo seguito tutti i nostri azzurri in giro per il mondo: abbiamo visto Marek segnare ancora; Maggio crossare di nuovo tra sguardi sorpresi, perplessi e speranzosi; Vargas segnare due goal ai campioni del mondo in carica, con qualcuno che ha esultato, pensando di aver ritrovato un attaccante da far rientrare a gennaio, senza accorgersi che il suddetto Vargas ha segnato due goal con Albiol in difesa, e io non ne sarei così felice; Armero ballare, farsi espellere e tornare prima, dimostrando di aver capito che  “luntan’ a Napoli nun se po’ sta!”; abbiamo gongolato vedendo la Colombia avere in mano la possibilità di far dimenticare il mondiale a Cavani e subito dopo siamo tornati coi piedi per terra, nel vedere Cavani segnare ancora togliendo la possibilità alla Colombia di fargli dimenticare il mondiale. E che dire di Radosevic? Il ragazzo gioca e pare anche bene, e vince. Ecco, all’ultima partita della Nazionale, i tifosi avevano quasi ultimato la loro trasformazione in mostri, addirittura qualcuno era in uno stato di iper eccitazione per la qualificazione ai Mondiali facendo sapere a tutti: “Andiamo in Brasileeeeeee”. Poi scoprirà che in Brasile ci vanno solo i giocatori e che noi resteremo a fare le saune qui, come sempre. Oggi, a meno uno dal ritorno del nostro Napoli e della nostra amata curva, la trasformazione è quasi completa. Domani, ci asciugheremo la bava alla bocca e circa solo sei ore prima saremo già ai cancelli, implorando di aprirli, con la stessa avidità vista all’apertura dell’ultimo centro Apple. Sempre di malattie trattasi.

Ma queste due settimane hanno generato mostri anche tra giornalisti che non sapevano più cosa inventarsi per riempire giornate vuote di notizie. E allora ho letto ancora articoli di calcio mercato e di fantascienza di giocatori senza contratto e quindi ancora acquistabili; articoli su ricorrenze storiche di amichevoli vinte nel ’50; di analisi tattiche dell’allenatore dei pulcini della Barrese, ecco perché i tifosi  di cui sopra in fila per acquistare il biglietto; reportage minuziosi su tutte le lady dei giocatori, comprese le mamme dei pulcini della Barrese. Insomma, durante l’astinenza, i tifosi, nella loro trasformazione in mostri, diventano anche famelici, e allora si rischia di andare tutti  sopra le righe, lontani da quelle che raccontano, e bene, di calcio.

Inoltre, queste due settimane hanno dato ancora voce a mostri già conosciuti: procuratori che firmano, poi non firmano, poi rilanciano, poi fanno i bambini capricciosi, poi quelli ‘nsiriosi, poi quelli a cui la mamma ha comprato il lecca lecca ed, infine, quelli a cui è caduto il lecca lecca appena comprato dalla mamma. Basta. Il campionato è cominciato. Chi è all’altezza di una squadra che vuole vincere, giochi! Altrimenti, tanti saluti a voi, ai vostri procuratori “fedeli” e alle vostre lady che cucinano cose light e che posano sui calendari. Noi adessoabbiamo altro a cui pensare: abbiamo stadi da riempire, una squadra da seguire, delle partite da vincere, dei colori da onorare e partenope da difendere ovunque. Con o senza di voi.

E, infine, ultimo ma solo per tenermi la ciliegina finale, in queste due settimane abbiamo creato un altro mostro. Lui, campione del Real che a Madrid non stava più bene, ma che  finalmente si sente amato qui a Napoli. E titolare, ma non ci voleva molto con Zapata al posto di Benzema. Lui che ha speso parole d’oro per la città, per i tifosi, per la società. Ed è per questo che noi lo abbiamo ripagato…facendogli fare il commesso allo store di Marcianise. E la mostruosità sta nel fatto che lui, Gonzalo Higuain detto “lo sfregiato”, ha ringraziato.

Ecco, il grande Goya aveva ragione: il sonno del campionato genera mostri.

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