Ed anche questa domenica senza calcio ce la siamo lasciata alle spalle

editoriale_luciana_espositoEd anche l’ennesima domenica senza Napoli ed, in quanto tale, spenta, piatta e libresca, evolve verso la dissoluzione nell’alba di un nuovo lunedì.

Difficile riabituarsi al ronzio delle mosche quale colonna sonora di quella medesima domenica che per ben due volte già ha vissuto di sussulti, urla e tachicardia, perché il calcio, “il Signore della domenica”, era ritornato nelle nostre vite ed il fatto che la motivazione legata alla sosta sia un sostanziale atto di sacrificio finalizzato a concedersi una succulenta scorpacciata di “pallone”, allorquando il Campionato sarà finito, parzialmente tampona l’emorragia di calcio giocato che trasuda dalle anime irreversibilmente innamorate di questo sport.

E’ pur vero che Napoli è una città che ospita un popolo più che avvezzo ad inscenare partite che si protraggono ben oltre i 90′ di gioco.

Le chiacchiere da bar profumano di caffè e calcio, sempre, tutti i giorni, a qualsiasi ora.

Il barbiere taglia capelli ed affina barbe insieme a teorie sul nuovo modulo di Benitez con la stessa sagace competenza con la quale il meccanico svita bulloni ed impiastriccia i suoi pensieri legati al Napoli di grasso e speranze.

Ovunque, a Napoli, si respira profumo d’azzurro.

Se il Napoli scende in campo la domenica, quel profumo si enfatizza, coprendo perfino gli odori peculiari e tradizionali del classico ed immancabile pranzo.

Diversamente, concorre semplicemente a rendere quella domenica “un giorno qualunque”.

Critico, molto più critico, tuttavia è stato, in un momento storico come questo, obbligare i cuori azzurri ad accettare l’idea di dover posticipare di altri 7 giorni l’appuntamento con le performance del Napoli.

Alla luce delle due prestazioni inscenate dalla squadra, prima con il Bologna e poi con il Chievo Verona, infatti, il presagio che anche questa sarebbe stata l’ennesima domenica condita da bel calcio, gol ed emozioni, è assai forte.

In verità, l’entusiasmo in casa Napoli è stato potenzialmente intorpidito dal mancato o dai mancati acquisti dell’ultimo minuto.

I tifosi così come gli addetti ai lavori, stranamente all’unanimità, auspicavano nell’arrivo di un difensore centrale, almeno di un difensore centrale.

In quanto, a volerla dire tutta, un innesto sulle corsie esterne ed un centrocampista, non avrebbero fatto storcere il naso a nessuno.

Ma è inutile recriminare sull’acquisto mancato.

Sperando vivamente di non ritrovarsi costretti a doverlo fare a fine stagione, perché non poco angosciante sarebbe convivere con il rimpianto di ciò che poteva essere e non è stato, se solo la rosa fosse stata completamente ed interamente allestita, in tutti i suoi petali.

D’altronde, quale sarà il destino al quale andrà incontro il Napoli, sarà il campo a rivelarlo, nel corso di tutte le altre domeniche che verranno che, per la gioia degli amanti del calcio, saranno meno abuliche e sonnacchiose, rispetto a quella odierna, giacché animate da quel compulsivo succedersi di emozioni, imprecazioni ed ovazioni che costituiscono la più sontuosa e veritiera essenza della domenica stessa.

Luciana Esposito

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