Estate 2013, una sontuosa mutazione con spese moderate

Calciomercato Azzurro

Dopo 64 giorni, poco più di 9 settimane, si è finalmente chiusa la sessione estiva di Calciomercato. Diversamente dagli anni precedenti, il termine ultimo per la compra-vendita di calciatori era stata fissata per le ore 23 del 2 settembre. Come in ogni finestra di mercato, gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da una febbrile attività da parte dei direttori sportivi e agenti di mercato, pronti a chiudere in tempo operazioni più o meno importanti. L’Atahotel Executive di Milano, sede del Calciomercato, ha ravvisato la presenza anche del Napoli, con il suo rappresentante principe Riccardo Bigon. La sua partecipazione alla giornata di chiusura del mercato era mirata, fondamentalmente, allo smaltimento della rosa. Un buon direttore sportivo si vede non solo da come fa gli acquisti (per quello basta avere la liquidità economica), ma anche e soprattutto da come riesce a gestire le cessioni. Piazzare definitivamente Calaiò al Genoa e in prestito Dossena e Donadel, rispettivamente al Sunderland e al Verona, non erano delle operazioni semplici. Durante queste settimane, inoltre, sono stati sistemati altri esuberi, chi a titolo temporaneo (Gamberini, Gargano e Rosati), chi a titolo definitivo (Chavez, Santana e Hoffer). In tanti si aspettavano il colpo dell’ultimo minuto da parte del Napoli, ma la realtà è che la rosa attuale a disposizione di Rafa Benitez era già pronta per affrontare una stagione da protagonista.

LA SVOLTA – Una squadra totalmente rivoluzionata, uno stravolgimento dovuto principalmente alle scelte di Mazzarri e Cavani di abbandonare il progetto Napoli. In qualsiasi società professionistica, Il cambio di allenatore presuppone sempre una variazione del progetto tecnico-tattico. Il presidente Aurelio De Laurentiis ha deciso di trasformare una squadra ambiziosa ma con poca qualità, in un team di livello internazionale. Per i prossimi anni, l’obiettivo principale sarà confermare questo status, chiudendo il campionato di Serie A nelle prime tre posizioni e superando la fase a gironi in Champions League. Grazie a questo cambio di mentalità, non serviranno tanti acquisti, ma sarà sufficiente un mercato mirato a migliorare la rosa costruita in questa sessione estiva.

INVESTIMENTI – Come in ogni società calcistica e non, gli investimenti sono possibili se il bilancio economico è in attivo, altrimenti sono necessarie delle cessioni preventive. Le possibilità economiche dell’azienda Napoli non sono legate a trasferimenti in uscita, ma riflettono un’oculata gestione di bilancio societario. Questa stagione, così come nelle precedenti, non sono state spese cifre esorbitanti, le casse del Napoli non sono esaurite. A conti fatti, sono stati spesi gli stessi milioni di euro investiti negli anni precedenti, con un’imprescindibile aumento del monte ingaggi: Mertens (9.7 milioni di euro, fonte transfermarkt), Rafael (€ 5 mln), Reina (prestito), Zapata (€ 6 mln), Radosevic (€ 1 mln) e i riscatti per la metà di Armero (€ 4 mln)  ed El Kaddouri (€ 1.5 mln), sono costati al Napoli circa 27 mln di euro, una somma investita anche negli scorsi anni per il mercato. I soldi in entrata relativi alla cessione di Cavani (€ 64.5 mln), sono stati reinvestiti sui madridisti Higuain (€ 37 mln), Callejon (€ 9.5 mln) e Raul Albiol (€ 12 mln), con un guadagno di 6 milioni di euro.

Insomma, in questa sessione estiva di Calciomercato, non è accaduto niente di trascendentale da un punto di vista economico, ma sicuramente è stata trasformata una squadra che giocava in contropiede, in un team internazionale che tenterà di “fare la partita” ogni volta che scenderà in campo, e tutto ciò con una  “modica” spesa di 21 mln di euro.

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