“Napoli, grazie per tutto questo amore”. E se lo dice Gonzalo…

gonzalo_higuainVerona. Un ruggito. Per lasciare il segno al primo colpo esterno della stagione. Il suo segno. Gonzalo Higuain sorride e festeggia alla sua maniera. Come chi non se ne cura ma guarda e passa. «Sono molto felice per il primo gol segnato con il Napoli».

Voilà. Per il bretone nato a Brest, sulla costa occidentale della Francia ma che poi ha scelto di essere argentino, la prima gioia arriva con una zampata di rapina al minuto 25 della ripresa. Insomma Pipita ci ha messo più di una gara e mezza per iscrivere il suo nome tra i marcatori azzurri. Cavani, per chi ama i paragoni, ce ne mise assai di meno, anche se quel colpo di testa con la Fiorentina – sentenziò glaciale la moviola – non varcò la linea bianca.

«Sono molto contento per i tre punti conquistati qui con il Chievo». Tre punti, non dieci. Tre punti per la classifica e non i dieci punti necessari per ricucire il taglio rimediato dal capitombolo dalla barca, sotto i Faraglioni. Di sicuro, Gonzalo se la cava meglio in campo che vicino al mare. Nonostante le origini, nonostante l’Atlantico a due passi dove è cresciuto da piccolo. La gioia è immensa. Non la nasconde. Impossibile riuscirvi. Come il suo modo di saltellare sotto la curva. «Sono contento per il gol, ma mica solo per quello: voglio complimentarmi per la bella prestazione con tutta la mia squadra», scrive. E che squadra.

Persino Reina si è precipitato dalla parte opposta per congratularsi con lui. Eppure l’ex “galactico” non era reduce da nessun digiuno particolare. Aveva fatto gol con Mourinho nelle ultime due apparizioni in Liga, con la Real Sociedad e con l’Osasuna (e con lui anche Callejon), poi aveva festeggiato nell’amichevole del Papa, all’Olimpico. Ma segnare in campionato, la sua prima rete in serie A deve veramente avere un significato speciale, un sapore dolcissimo, per il calciatore più pagato di questo mercato, l’ottavo della storia italiana con qui 38 milioni versati nelle casse di Florentino Perez.
E allora ovvio che dica, nel suo tweet in spagnolo: «Ringrazio i tifosi per l’affetto che mi hanno dimostrato». Ovvio che qui il riferimento è all’accidenti che gli è capitato lunedì scorso a Capri e che ha tenuto per qualche ora tutti con il fiato in gola per timore che il Pipita si fosse fatto male per davvero.

La gente di Napoli lo ha travolto di messaggi d’amore, ha sommerso il suo account twitter. Il taglio, ieri col Chievo, era nascosto da un cerotto bello grosso, per poteggere quella ferita che ha fatto irritare il presidente De Laurentiis (assente al Bentegodi per impegni cinematografici al Festival di Venezia) che ha promesso fuoco e fiamme contro quei medici che lo avrebbero curato non nel migliore dei modi. Chissà come si sarà sentito, Gonzalo, quando il patron ha parlato di cento milioni di risarcimento per i danni che secondo De Laurentiis gli avrebbero procurato nell’ospedale caprese.
Il Pipita per conquistare Napoli non ha bisogno di una perla, gli basta un gol di rapina. Da numero 9 che più 9 non si può. La gente è felice. Quest’anno segna lui, ma segnano un po’ tutti. Ma il tango, si sa, per i napoletani ha sempre un sapore speciale.

fonte: Il Mattino

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