Non solo una maglia, è proprio vero

Maglia NapoliNon solo una maglia, così recita lo slogan del Napoli di quest’anno per lanciare le nuove maglie ed è proprio vero. Le maglie fanno spesso discutere, classiche o innovative, belle o brutte, stravaganti oppure folli, ma ormai anche dietro alla maglia che i tifosi tifano c’è un notevole giro d’affari per i club del mondo, infatti le aziende di abbigliamento sportivo pagano profumatamente per fornire alle squadre il proprio materiale tecnico e associarsi al brand di questo o quel club per un periodo più o meno lungo. Il nuovo Napoli, perché essendo cambiati di molto i tempi non ha senso fare paragoni con l’era pre-De Laurentiis, ha avuto finora alle porte della nona stagione tre diversi sponsor tecnici, il primo fu la Kappa che accompagnò gli azzurri nel biennio in serie C, mentre in seguito fu la Diadora a vestire gli azzurri per un triennio dal 2006 al 2009, ma è stato a partire dalla collaborazione con la Macron che il Napoli è riuscito a dare una svolta anche nell’ambito del merchandising grazie alla collaborazione e alle sinergie studiate dal marketing azzurro insieme all’azienda bolognese. L’attuale contratto che scadrà nell’estate 2015 prevede per il Napoli una somma di circa 8 milioni l’anno, una somma che vale il quarto posto in Italia per sponsorizzazioni tecniche alle spalle del Milan (Adidas, 20M l’anno), Inter (Nike, 18M l’anno) e Juventus (Nike, 15M l’anno), e alla pari con il nuovo contratto decennale della Roma (Nike, 8M l’anno).

Per gli azzurri è un settore dove i margini di crescita sono ancora ampi, considerato che all’estero i top club incassano anche fino a 50-60 milioni l’anno dagli sponsor tecnici, prima dell’ultimo rinnovo con Macron diverse multinazionali hanno provato a firmare con il Napoli, la Puma e soprattutto l’Adidas, ma la società del presidente De Laurentiis vuole avere una partnership che consenta una più articolata interazione e collaborazione, con la possibilità di incidere sulle scelte di design dello sponsor tecnico e ovviamente con società multinazionali è più complicato avere un rapporto di questo genere, soprattutto se ancora il club non è ancora stabilmente riconosciuto nell’elite europea, a questo proposito sarà importantissimo quindi ben figurare in Champions e Serie A nelle prossime stagioni così da arrivare in posizione di forza ai negoziati con le aziende interessate, perché anche dalle maglie passa il futuro economico delle squadre di calcio.

Andrea Iovene

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