Tre giorni alla sfida col Bologna: Benitez punta tutto su Callejon e Insigne dietro Higuain

callejonProve tecniche del Napoli di Benitez. La squadra fa i conti con il nuovo modo di lavorare di Rafa rispetto al suo predecessore. Ieri lunga seduta tecnico-tattica con Benitez che, al contrario di Mazzarri, ha fatto ormai capire che la palla preferisce tenerla per sé: lo spagnolo vuole una linea difensiva alta, un pressing già nell’area avversaria con conseguenti rischi, ma pure con meno metri da percorrere. Ai tifosi il Benitez-style piace. Un grazie col sorriso a quei pochi che hanno atteso il suo arrivo a Castelvolturno e poi sotto con il lavoro pensando al Bologna e a quella maledizione che si porta con sè. È la bestia nera, Pioli. Ma è anche vero che l’8 maggio proprio contro i felsinei il Napoli brindò al secondo posto aritmetico. Alla faccia della scaramanzia.

Rafa Benitez sta entrando in punta di piedi nel cuore dei tifosi del Napoli, ma quello che conta è esordire con un successo. Lo sa lui per primo, tranquilli. Toni soft, un sorriso per tutti, comunicazione continua con i giocatori, la solita meticolosità nello studiare i dettagli. Ma pure la capacità di sentire il polso dei suoi e regolarsi di conseguenza. Ecco allora che Rafa decide di concedere un secondo giorno di riposo alla truppa, come già successo dopo il torneo di Londra. Meglio ripartire belli carichi, preparando al meglio il debutto al San Paolo contro il Bologna. Più in generale, Benitez ha capito che dopo i carichi di inizio preparazione è arrivato il momento di lasciare la briglia sciolta per fare un po’ di scarico. E poi un po’ di riposo extra non fa mai male.

Oggi Benitez si prepara a vivisezionare il Bologna e a rivedere gli errori commessi dai suoi nelle amichevoli con il Porto, l’Arsenal e con il Galatasaray. Nella testa di Rafa c’è una lavagna. Benitez ha molto lavoro in cantiere: il disegno ereditato da Mazzarri (il 3-5-1-1) andrà in soffitta sostituito da un 4-2-3-1 più arrembante e meno passivo. Ai ragazzi ha parlato con serenità. «Servono ancora due, tre settimane di sudate per darsi la brillantezza che ancora non c’è».

Lunga seduta di allenamento, poi Benitez anche per assecondare una richiesta della società, ha messo da parte «gli esuberi» per la parte finale della seduta. Non hanno preso parte alla partitella conclusiva Gamberini, Donadel, Gargano, Uvini, Dossena e Calaiò che secondo le intenzioni del club entro la fine del mercato devono cambiare casacca. Un segnale della società ai sei, un modo per dire che non rientrano nei piani.

Benitez per battere il tabù Bologna si affiderà a un mix tra nuovi arrivati e vecchia guardia. Britos si è nuovamente aggregato alla squadra ma è (assai) probabile che la coppia centrale sia composta da Cannavaro e Albiol. Ovvero: lo spagnolo è sicuro del posto, mentre il capitano e l’uruguaiano sono in ballottaggio per l’altra maglia. A meno che non spunti Fernandez. Là davanti, la coppia di centrocampisti che fa da cerniera a da regia per il gioco del Napoli, è fatta: giocheranno Behrami e Inler, anche perché Dzemaili è squalificato (non ci sarà neppure Armero per lo stesso motivo) e nonostante le richieste in quel ruolo non è arrivato nessun altro.

Higuain verrà supportato da un tridente composto, almeno stando alle indicazioni di ieri, da Insigne, Hamsik e da Callejon, con Pandev pronto con la sua duttilità a dare il cambio a uno qualsiasi di questi. Se non ci saranno sorprese, Zuniga a sinistra e Maggio a destra completeranno il primo undici della stagione. A Castelvolturno, De Laurentiis non ha parlato alla squadra. E non ha incontrato nessuno dei suoi giocatori.

Fonte: Il Mattino

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