Gonzalo Higuain non è solo una prima punta

higuainGonzalo Higuain non è solo una prima punta. Aurelio De Laurentiis lo ha acquistato per consegnare a Rafa Benitez un calciatore di prima scelta, un attaccante di assoluto livello, che alla giovane età di 25 anni vanta più di 100 goal col Real Madrid, estremità dell’asse dove corrono i rinforzi del nuovo EuroNapoli.

Ma il campione argentino non è soltanto il terminale offensivo d’impostazione classica. Nelle sue corde possiede pure una duttilità tattica che a Madrid gli hanno consentito di essere impiegato sia come prima punta che come centravanti di manovra. Analizzando il suo gioco, rispetto a diverse prestazioni nella capitale spagnola, emergono caratteristiche che farebbero immaginare un “Pepita” capace di partire anche da lontano, nonostante la mole fisica, surrogata però da una notevole capacità tecnica e “rapidità di pensiero”, tipica dei giocatori capaci di muoversi anche intorno all’area di rigore.

Le caratteristiche di Higuain gli consentono, come spesso ha fatto a Madrid, di muoversi anche sulle corsie esterne offensive, partendo da posizioni più decentrate rispetto alle tracce preferite dalle prime punte. Eppure, nonostante la predisposizione alla manovra, Gonzalo non smarrisce l’efficacia realizzativa. È un attaccante che, a differenza di Cavani, non supporta la fase difensiva, ma, in concreto, questa differenza non dovrebbe risultare dannosa, soprattutto rispetto all’utilizzo che Benitez fa degli uomini più avanzati, raramente destinati a muoversi in zone troppo arretrate.

Il gioco di “assegnazione” di mister Rafa si affida a criteri più tecnici, con possesso palla e 5 o 6 calciatori bravi nel palleggio, e capaci di alzare la squadra. Per questo, uno come Higuain interpreta alla perfezione le modalità di gioco dell’allenatore spagnolo.

La presenza dell’ex Real, qualora dovesse arrivare un altro grande attaccante, farebbe pensare a un utilizzo contemporaneo di entrambi. Jackson Martinez, uomo immediatamente nuovo delle voci di mercato azzurro, per qualità tecniche e atletiche, induce a ipotizzare la stessa opportunità di duttilità tattica. Rafa Benitez conosce questi e altri antidoti. Sembra che niente si stia realizzando a caso. Le scelte della società, sotto la guida e i suggerimenti del nuovo allenatore, sembrano seguire strade e soluzioni più “scientifiche”, per fortuna.

 

Sebastiano Di Paolo

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