L’editoriale di Alessia Bartiromo: “Caro Cavani, è arrivato il momento di staccarti dalla mia porta”

editoriale_alessia_bartiromoPremessa: questo editoriale non vuole essere uno sprazzo di incontrollabile ingratitudine ma un segnale forte per quei pochi tifosi o appassionati di Napoli che ancora devono voltare pagina. Tra questi ultimi c’ero anche io, o meglio, aspettavo il momento giusto per farlo ed oggi è il giorno perfetto. La mia stanza è un museo: pareti azzurre, foto e poster di ogni tipo, souvenir dal mondo e qualsiasi cosa che rappresenti per me un ricordo. Ieri notte guardavo la porta con su tre immagini particolari stampate a colori tempo fa e pensavo che magari era arrivato il momento di rimuoverle. La prima, era il trittico di risultati meravigliosi della prima gestione Mazzarri: la vittoria contro Fiorentina e Juventus ed il pareggio in extremis contro il Milan al San Paolo. Magari la tengo, quelle partite non le dimentico. Il secondo, era uno scontro simil far west Mazzarri contro Reja durante la famosa Napoli-Lazio 4-3 di due stagioni fa, sempre nel nostro stadio di Fuorigrotta. Anche quella la tengo, match stupendo. Poi, sulla destra, c’è un poster di Cavani vestito da spagnolo, con la scritta a caratteri cubitali Matador. No, quella no… la tolgo.

Caro Cavani quindi, oggi scrivo a te. Seppur ti abbia amato, ma sempre con la distanza necessaria di una professionista o meglio, di un’amante del calcio che sa benissimo come funzionano le cose in questo mondo ormai quasi privo di valori e passioni pure, da un po’ di tempo non riesco più a guardarti con gli stessi occhi. Passi la cessione, passi l’addio ma alcune cose proprio non le ho accettate di buon grado. Te ne sei andato come il peggiore dei ladri, senza spendere due parole per dei tifosi che ti hanno idolatrato ancor prima di conoscere realmente il tuo valore, senza soffermarti sulla scelta, senza dare ancora una possibilità a Napoli, ad una città che ha bisogno di speranze e di sogni. Sei andato via da un grande club, non da una squadra mediocre come hai voluto far intendere e fa rabbia che giocatori che ne sanno ben poco e che sono arrivati solo da qualche minuto, abbiano già capito di trovarsi davanti un progetto ambizioso ed unico, a tua differenza che qui sei cresciuto e maturato, diventando un fuoriclasse. Fa rabbia che non hai creduto in questo club almeno quanto ne credano ogni giorno tutti coloro che lo circondano, che vivono di calcio e di questi colori e che ne fanno una priorità quotidiana, a dispetto di lavoro e famiglia, facendo dei sacrifici economici immensi. Forse hai fatto bene ad andare via, probabilmente quest’avventura non l’hai mai vissuta fino in fondo. Potevi diventare un simbolo eterno  di una squadra amata in tutto il Mondo ed invece tra qualche decennio sarai ricordato come uno dei tanti attaccanti capocannoniere della serie A. Ti auguro il meglio perché sei un grande giocatore, ma oggi sulla mia porta devi andare via. Oggi, devo lasciare spazio a Gonzalo Higuain. Benvenuto Pipito, non ci deludere!

Alessia Bartiromo
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