Damiao si, Higuain? No, grazie

mercato napoli damiaoMercato Napoli Damiao – Higuain “Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te la stan perdendo..” Comincia così la famosa Lettera al figlio di Ruyard Kipling, e ben si adatta al momento attuale del mercato del Napoli. Il web, le radio, la tv, si è diffusa una frenesia incontrollata, una bramosia di notizie, fatti, acquisti, indiscrezioni che sta travolgendo tutti, dalle spiagge, ai bar, agli uffici si parla di chi sarà il prossimo attaccante che vestirà l’azzurro al posto di Edinson Cavani.

La domanda che però dobbiamo porci è un’altra: dobbiamo comprare un attaccante per sorridere a luglio 2012 o uno per esultare a maggio 2013?
Non c’è vena polemica nella mia domanda, piuttosto una semplice considerazione, Higuain è stato sondato e considerato, ma come ammesso dal presidente De Laurentiis ieri sera “Benitez ritiene che Damiao abbia le giuste caratteristiche tecniche”, ovvero? Higuain lo conosciamo tutti, è veloce, è un giocatore che gioca fronte alla porta e un rapace d’area, non è dotato di un gran dribbling e difficilmente salta l’uomo, è un classico finalizzatore, nella scia di mostri sacri dell’area piccola come Gerd Muller, Hugo Sanchez, e perché no anche Pippo Inzaghi. La costruzione di squadra che sta portando avanti Benitez prevede che siano ben quattro (l’attaccante e i tre trequartisti) i giocatori coinvolti nella finalizzazione dell’azione, e per favorirne gli inserimenti, le triangolazioni, gli scambi stretti intorno al limite dell’area è necessario che l’attaccante abbia determinate caratteristiche, quali?
La prima è una certa stazza fisica e la capacità di muoversi portando via uno o due difensori, la seconda è la capacità di giocare spalle alla porta e la terza quella di saper dialogare e fare da sponda per i compagni. Di queste qualità Higuain al massimo possiede la prima, ma le altre due in questi anni di carriera al Real pur giocando con un plotone di palleggiatori ha dimostrato di non possederle, però Higuain è Higuain e al bar sarebbe molto più semplice gonfiare il petto di fronte a uno juventino, a un interista o a un milanista dopo acquisto del genere, ma serve davvero?
Leandro Damiao al contrario ha il difetto di non aver ancora esordito in Europa, aspetto per il quale è lecito attendersi un periodo di adattamento, ma è decisamente più portato al gioco spalle alla porta e a funzionare da riferimento intorno al quale giostrano altri attaccanti. Non è un caso che sia lui il centravanti designato del Brasile, e non il Fred che ha disputato pure un’ottima Confederations Cup, vista la sua attitudine a diagolare con i vari Oscar, Neymar, Hulk, Bernard che poi di fatto sono quelli devono buttarla dentro nella nazionale verdeoro. Ma non è solo questo Damiao, perché gli addetti che lo seguono da più tempo e lo conoscono meglio, gli attribuiscono anche un’ottima progressione negli spazi (basti guardare ad esempio il gol vittoria siglato della finale di Copa Libertadores 2010) e una gran capacità di capitalizzare, di testa e di piede, i palloni che transitano in area di rigore.

Ora mi pare che in questi primi giorni della nuova stagione, le opinioni dei tifosi del Napoli sono concordi solo su una questione: fiducia a Benitez. Se si è deciso di dar credito all’allenatore spagnolo, alla sua conoscenza del calcio, ai suoi metodi e al suo palmarès, allora tocca fidarsi anche nella scelta dei calciatori come sta facendo il Napoli finora, allora bisogna dargli la possibilità di scegliere sul mercato i giocatori giusti a prescindere dalla carta di identità e da quanto siano adatti a sparare un titolo a nove colonne. E allora nervi saldi e fiducia al tecnico, i risultati arriveranno.

Andrea Iovene

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