San Paolo, arriva la replica del Comune ad ADL: “Non lo vendiamo!”

Stadio San Paolo, curva BBotta e risposta fra il patron Aurelio De Laurentiis e il Comune, l’argomento è naturalmente il San Paolo. “Lo compro” annuncia il Presidente. “Vendere non si può e non vogliamo” rintuzza Attilio Auricchio, capo di gabinetto del sindaco Luigi de Magistris al quale il primo cittadino ha delegato la questione stadio in tutto e per tutto, a cominciare dall’agibilità attesa per oggi. Dunque, come ampiamente programmato, questo mese sarà importante per i destini della struttura di Fuorigrotta e e per il rapporto tra Società calcio Napoli e Palazzo San Giacomo.

Stuzzicato e anche provocato, quasi additato come chi promette ma non mantiene le promesse sul tema dei soldi. Il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis lancia la sfida al sindaco: “A quelli che mi hanno chiesto dello stadio dico che l’appuntamento con de Magistris è per il 31 luglio. Gli chiederò pubblicamente in conferenza di vendermi il San Paolo”. Una bomba lanciata da Dimaro dove il presidente si sta coccolando i suoi campioni. “Se accadrà – precisa De Laurentiis – lo trasformerò, finanziandolo con mie risorse personali”. Un annuncio via tweet, dunque a tutto il mondo. Come dire: io i soldi come già detto a Città della Scienza li metto, e tu caro sindaco sei nelle condizioni di vendermi il San Paolo? Il Comune ha la forza politica e amministrativa per raccogliere una sfida di simile portata? Vuoi davvero uno stadio nuovo per Napoli? Ecco io ci sto ma alle mie condizioni.

A stretto giro di posta arriva la replica di Auricchio. “Il San Paolo non è vendibile perché fa parte del patrimonio indisponibile. Poi non lo vogliamo vendere perché è giusto che la squadra cittadina giochi in un impianto pubblico per mantenere quel legame viscerale che c’è fra Napoli e gli azzurri. È certo allo stesso modo che il Comune ha il dovere, e lo faremo, di mettere il presidente nelle migliori condizioni per investire. Quella della concessione a lungo termine al momento è la strada praticabile”. Rafforza la tesi del capo di gabinetto l’assessore al Patrimonio Alessandro Fucito. “Dismettere non è mai positivo anche se in linea di principio lo stadio è vendibile. Al momento però è nel patrimonio indisponibile quindi non se ne parla”. L’assessore però lancia la sua provocazione: “Il San Paolo di fatto ha un solo beneficiario, il Napoli calcio, il Comune ci rimette molti soldi, la pubblicità dell’impianto in questo senso non c’è. La convenzione fatta in epoca diversa garantisce la società non Palazzo San Giacomo. Mettiamola così. Lo stadio per il Comune è quello che hanno rappresentato per De Laurentiis Lavezzi e Cavani. Ci faccia vedere i soldi e ne discutiamo”. Facendo un po’ i conti il Pocho e il Matador hanno fruttato alla Società quasi cento milioni. È questo il prezzo che fissa Palazzo San Giacomo?

Al di là delle provocazioni che arrivano da ambo i lati, si profila ancora una volta un braccio di ferro fra Napoli calcio e Palazzo San Giacomo. Due anni di rapporti sempre sul filo del rasoio, con cadute pesanti e riappacificazioni spesso sfarzose e di facciata più che convinte. Ora De Laurentiis detta i tempi e chiede una svolta concreta e politicamente lancia la sua nuova sfida. Un sì o no secco alla sua richiesta. A giudicare dalle parole di Auricchio e dell’assessore i margini per comprare lo stadio sono davvero pochi. Il 31 il patron torna a Napoli e ha annunciato il faccia a faccia con il sindaco. Il momento della verità.

Fonte: Il Mattino

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