Seduta di allenamento mattutina nel terzo giorno di ritiro a Dimaro per il Napoli. Gli azzurri arrivano al campo di allenamento intorno alle 9.50. I primi ad entrare in campo, e a recarsi in palestra, sono Dries Mertens e Morgan De Sanctis. Fa ingresso anche il resto del gruppo che, dopo una breve chiacchierata con Benitez, inizia una leggera corsetta applaudita da un numero non elevatissimo di tifosi visto l’inizio della settimana lavorativa.
Gli azzurri vengono divisi in due gruppi dando vita ad una partita di pallamano dove è possibile segnare solo di testa. Il gruppo che subisce gol si distende sul prato e fa un paio di flessioni. I giocatori sembrano accogliere con entusiasmo questa tipologia di allenamento con risate e incitamenti a “pompare” i compagni che subiscono gol.
Finita la sfida a pallamano gli azzurri vengono divisi in coppie e “costretti” a giocare mano nella mano con il proprio compagno.
Successivamente ha inizio la solita partitella a campo ridotto. Queste le formazioni che si contrappongono, gialli: Colombo; Armero, Fernandez, Gamberini e Mesto; Dzemaili, Radosevic, Hamsik e Callejon; Calaiò; per i blu c’erano: Sepe; Zuniga, Cannavaro, Britos e Dossena; Behrami, Inler, Donadel, Insigne e Mertens; Pandev.
Ottimi i movimenti dei nuovi arrivati Callejon e Mertens che sembrano aver già trovato l’intesa con i compagni di squadra. Attimi di paura per Marek Hamsik che viene colpito duro alla caviglia e costretto a lasciare il campo. Dopo qualche minuto di apprensione per tifosi e allenatore, lo slovacco si rialza e comincia una leggera corsetta, nel frattempo viene sostituito da Tutino. Al cambio di campo “Marekiaro” recupera il proprio posto in squadra tranquillizzando tutti e giocando in scioltezza.
Al termine della partitella alcuni esercizi di stretching prima di lasciare il campo e recarsi al torrente per raffreddare i muscoli.
Mentre il gruppo rientrava in albergo, Dries Mertens è stato presentato alla stampa all’interno del Teatro Comunale.
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L’appuntamento per tutti è alle 16.45 per la seduta pomeridiana.
Dal nostro inviato a Dimaro Roberto Longobardi