Impronta Benitez: le mosse del tecnico per plasmare il suo Napoli

Presentazione_Benitez_1Stessa località per il ritiro estivo e per il terzo anno consecutivo: Dimaro, in provincia di Trento. Solite ambizioni: competere per lo scudetto in campionato, con l’aggiunta di una Champions League da onorare al meglio. Ma nel Napoli che oggi comincia a lavorare nel civettuolo di Carciano traspaiono tante novità che lasciano pensare all’apertura di un nuovo ciclo. E quando c’è uno “stop & go” le insidie sono sempre dietro l’angolo. Si parte da un allenatore, Benitez, dal palmarès rispettabilissimo, ma pur sempre proveniente da un altro calcio, con una mentalità nella gestione degli uomini altamente professionale, con una conoscenza del campionato italiano non proprio assoluta. Si prosegue con lo staff, interamente nuovo e straniero anch’esso, tutti spagnoli ad eccezione di Fabio Pecchia che ha l’arduo compito di fungere da vice ma anche quello di mettere in guardia tecnico e collaboratori da eventuali trappole o insidie che si possono presentare lungo il cammino. E poi, la squadra. Per ora si avvia incompleta, ma si presenta già come una Multinazionale. I primi tre acquisti provengono da paesi diversi, Mertens dal Belgio, Callejon dalla Spagna e Rafael dal Brasile. E questo non aiuta a cementare subito lo spogliatoio. Della vecchia guardia ci sarebbe solo Cannavaro a fungere da traino. E poi, sul piano tecnico, il giudizio per ora è sospeso. Non fosse altro che dovranno arrivare nuovi elementi ma anche perché verrà cambiata la preparazione, il modulo di gioco, nonché la concorrenza nei ruoli. Occorrerà del tempo perché si arrivi alla chimica necessaria. Gli verrà concesso al Napoli di Benitez?

LA PREPARAZIONE – Cambierà metodologia di lavoro ma fino ad un certo punto in quanto oggi le preparazioni delle squadre di calcio sono più o meno codificate in ambito europeo. Cambia ad ogni modo il preparatore atletico. Il Napoli si affida al “know how” acquisito da Paco De Miguel, il collaboratore più fidato di Benitez, attraverso le esperienze accumulate allenando fior di campioni e non, cominciando a lavorare per il Valencia e passando per il Liverpool, l’Inter ed il Chelsea. Paco de Miguel è uno di quelli che non ama il lavoro forzato durante il periodo estivo: “Non c’è bisogno di ammazzarsi durante la preparazione precampionato per restare in forma tutto l’anno. Il ritiro estivo rappresenta la prima tappa della stagione: non c’è alcuna necessità di fare cose diverse da quelle che si fanno tutto l’anno. La differenza è solo climatica. Al fresco, si recupera prima”. Ebbe a dire in un’intervista dello scorso maggio. De Miguel, tenace assertore del turnover, sarà aiutato dal napoletano Corrado Saccone e dal preparatore dei portieri Xavi Valero, anch’egli al seguito di Benitez dai tempi di Valencia e che collabora tanto con la Prima squadra. E poi i due analisti tattici: Antonio Gomez Perez e Jimenez Campos. Don Rafa ha suggerito a tutti di comunicare in italiano mentre con gli stranieri, inizialmente, si parlerà inglese.

LA TATTICA – Tanta teoria, abbinata alla pratica. Il Napoli di Benitez dalla prossima stagione dovrà interpretare un nuovo modulo di gioco: un quattro- due- tre- uno: passare da una difesa a cinque in fase passiva ad una a quattro richiederà ore di lavoro. E non sarà facile trasmettere a difensori, abituati a giocare a tre, ed a centrocampisti, abituati ad avere riferimenti sugli esterni, adattarsi subito ai nuovi schemi. Benitez comincerà da oggi a spiegare il suo credo tattico. E poi gradatamente si passerà a perfezionare i meccanismi.  Un ruolo strategico, poi, sono chiamati a recitare le tre pedine che stazionano tra i due centrocampisti e la punta centrale. Uno dei tre, a turno dovrà abbassarsi per creare densità nella zona centrale e dare un aiuto in fase di filtro. Per poterlo applicare con continuità occorrono intelligenza tattica nonché dinamismo. E’ in fase propositiva, invece, che il Napoli potrebbe trarre vantaggi non indifferenti. Gli esterni si trasformano in attaccanti aggiunti e non dovranno coprire l’intera linea laterale. E colui che gioca tra le linee ha licenza di fiondarsi negli spazi e battere a rete. Compito altrettanto importante ricopre la punta centrale. Difficile arrivare ai trenta gol di Cavani ed altrettanto arduo superare gli inevitabili raffronti, almeno inizialmente.

LE SCELTE – Nonostante un organico ancora da completare, il Napoli può disporre già di scelte importanti ed efficaci in tanti ruoli. Per esempio, sugli esterni, Benitez potrà sbizzarrirsi come vuole con Mertens, Callejon ed Insigne. Possono partire sia da sinistra che da destra. Possono andare a concludere. Creare soprattutto superiorità numerica che oggi è fondamentale per superare le difese avversarie. Con loro, capaci di agire tra le linee in posizione centrale, ci sono Hamsik e Pandev. E con l’arrivo del sostituto di Cavani giusto, il Napoli è già in grado di presentare una batteria di fucilieri non indifferente. A centrocampo tre nazionali svizzeri che bene s’integrano tra di loro: Inler, Behrami e Dzeamaili, quest’ultimo in grado di districarsi anche più avanti. Ne mancherebbe un altro ancora per completare il pacchetto dei mediani e non a caso il club aveva pensato a Gonalons. In difesa, il discorso si presenta molto più articolato. Nella difesa a quattro i due esterni dovrebbero essere Maggio a destra e Zuniga o Armero)a sinistra. Ma già Benitez starebbe pensando di provare Behrami in alternativa a Maggio. Al centro la coppia Cannavaro-Britos(con Gamberini in alternativa non sembra il massimo. Non a caso è previsto l’ingaggio di un difensore di piede destro, veloce nei recuperi. Infine, il giovane Rafael potrebbe maturare ed esplodere con i consigli di Julio Cesar, nel caso il trasferimento di quest’ultimo si concretizzasse.

Fonte: Il Corriere dello Sport

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