De Magistris: “Ci sarà l’agibilità del San Paolo”. Ma i carotaggi danno all’impianto solo un anno di “vita”

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Agibilità San Paolo – “Un pomeriggio difficile. Se abbiamo litigato? Diciamo che è stato un incontro vivace” le parole di Luigi de Magistris a Radio Kiss Kiss Napoli. La sintesi più vicina alla realtà del faccia a faccia tra il sindaco e il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis è questa: tregua armata fino al 10 luglio, poi succeda quel che succeda. Entro quella data il sindaco ha assicurato che ci sarà l’agibilità per lo stadio. C’è ottimismo solo su questo punto, la firma sotto al documento la metterà Attilio Auricchio, capo di gabinetto del Comune, che insieme allo strutturista Antonello De Luca da mesi sta lavorando alla messa in sicurezza dell’impianto di Fuorigrotta. In 72 ore sono stati fatti 360 carotaggi sul telaio dello stadio, quello del 1959. Lavoro mai fatto prima. Il responso è che un altro anno, con le dovute toppe, lo stadio può farlo, poi servirà un impianto nuovo o rifatto. Documento di agibilità che consentirà alla squadra di calcio di giocare tutte le partite a Napoli e non altrove.

E se gioca il Napoli possono giocare tutte le altre squadre” trapela da Piazza Municipio. In riferimento a un eventuale arrivo della Nazionale. Per il resto – ovvero sulla transazione, il Calcio Napoli deve al Comune 1,7 milioni; la nuova convenzione che scade tra 12 mesi e soprattutto il revamping dello stadio che vale 100 milioni – è tutto in alto mare. Nel senso che il dialogo è molto complicato e complesso. Il Comune è pronto a tracciare il percorso amministrativo perché i privati investano ma non mette un euro. Il presidente ha dichiarato di volere mettere i soldi ma è fermo alla dichiarazione di intenti di Città della Scienza di oltre un mese fa. Incontro «vivace», dunque, aggettivo che la dice lunga sulla qualità dei rapporti fra i due in questo momento.

Procediamo con ordine. L’atteso faccia a faccia è durato poco più di 40 minuti. Il patron, accompagnato dal manager Alessandro Formisano è arrivato a Palazzo San Giacomo alle 17 in punto accolto dal cerimoniale -dal dirigente Sergio Mancini – quindi di corsa al secondo piano dove nella sala del tavolo a vetro hanno raggiunto il sindaco e appunto Auricchio. Per i giornalisti porte chiuse. Ci pensa così de Magistris ai microfoni di Kiss Kiss Napoli a dare soddisfazione alle legittime curiosità e a tracciare in maniera netta un percorso che non nasconde è irto di ostacoli. “Un pomeriggio di lavoro difficile, bisogna andare per step – racconta de Magistris – la priorità assoluta è l’agibilità altrimenti tutto il resto non ha senso. L’agibilità serve non solo perché si deve giocare a Napoli. Ma anche per dare garanzie per il futuro. Siccome il presidente ha detto più volte di volere investire sul San Paolo per farne il nuovo stadio, e noi vogliamo il nuovo stadio, questa agibilità pone le basi strutturali per questo percorso“. Un de Magistris sul pezzo: “Sono assolutamente fiducioso che per il 10 luglio avremo l’agibilità».

Quindi l’affondo: “Colgo l’occasione per dire al presidente, una volta superata questa problematica, di completare l’iter che ci siamo impegnati a delineare insieme: chiudere la transazione, la partita debiti crediti e noi siamo creditori; firmare la nuova convenzione e realizzare il nuovo stadio“. Le minacce del patron – portare il Napoli a Caserta – il sindaco le rintuzza e rilancia: “È una cosa di cui non voglio nemmeno parlare, è una proposta irricevibile, non si deve nemmeno pensarlo. Il Napoli giocherà a Napoli. Chi ha i soldi per lo stadio li metta e chi deve mettere in condizione di farli spendere, noi, è pronto a farel a sua parte“. De Magistris apre a una convenzione lunga: “Sulla durata non parlo, è una trattativa che si farà nelle sedi opportune. Quello che è fuor di dubbio è che bisogna dare a un imprenditore, a De Laurentiis o a chiunque altro, le garanzie di ricadute in termini finanziari. Noi siamo pronti a patto che ci dimostrino investimenti concreti e non chiacchiere“.

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