Lorenzo Insigne, l’arma in più per Rafa Benitez

insigne_nazionaleLunedì, all’ora di pranzo, Lorenzo Insigne, lo aveva confessato: “Sì, mi sento un protagonista di questo torneo”. Evidentemente ci credeva. E aveva ragione. Ieri l’ha messa lui. Alla Del Piero, ma i napoletani obietteranno: “Questo è un gol alla Maradona”. E il presidente De Laurentiis twetta: “Bravo Lorenzo, hai sconfitto con un gol strepitoso i leoni d’Inghilterra. Sono orgogliosi di te”. Ma Lorenzo fa il modesto: “Devo ringraziare i compagni che mi mettono nelle condizioni di rendere al meglio, la squadra lavora per me. Certo, sulla punizione ci ho voluto provare, provo spesso anche in allenamento. Questa volta è andata bene”. Non scomoda Del Piero, Nè Maradona. E il suo tecnico Devis Mangia, quando gli chiedi chi ha rivisto in quella punizione ti dice semplicemente: “Lorenzo Insigne. Siamo contenti di averlo con noi”.

Consapevolezza Quel che Insigne sta acquistando è la consapevolezza. Forse Mazzarri non gli aveva dato la fiducia che gli dà Devis Mangia. Rafa Benitez, avanti di questo passo, se lo ritroverà tirato a lucido, pronto a incidere in campionato e in Champions. Qui, in azzurro, ha segnato sette volte, gol pesanti, fondamentali. Qui in azzurro si fa beffe degli avversari, usa il dribbling e la giocata. Ma stavolta ha dato una gran mano in copertura: “Io e Florenzi non siamo particolarmente abituati a farlo, ma Mangia ci chiede questo e noi ci adattiamo”. “Grazie anche al loro lavoro, la difesa ha fatto una partita perfetta e l’altro protagonista di oggi per me è Bardi”.

Per moglie e figlio Una paratona nel finale della partita che vale quanto la perla di Lorenzito che si porta via la maglia da dare a papà e ringrazia tutti i suoi cari, come facevano i ciclisti che vincevano la tappa del Giro d’Italia negli anni Ottanta: “Qui a vedere la partita c’erano papà e il mio procuratore, ma il gol lo dedico anche a mamma, ai compagni di squadra che sono anche i miei amici, ma, soprattutto a mia moglie e mio figlio”. Lorenzo è papà da pochissimo, è marito da un paio di mesi, ma questo gli ha insegnato a crescere in fretta, a capire quali sono le responsabilità. E, forse questo, gli ha permesso di caricarsi, con Verratti e Florenzi, l’Under 21 sulle spalle: “Battere l’Inghilterra era fondamentale per cominciare nel modo migliore, sono forti. Noi adesso siamo primi nel girone, da soli”. Mangia non lo sente. Per fortuna. Il c.t. della nazionale non vuol vedere nessuno appagato. Da oggi c’è da pensare alla partita con Israele.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

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