Napoli – Cagliari, partita di ripetute e clamorose coincidenze

napoli_cagliari_Napoli e Cagliari non smettono di guardarsi in cagnesco. Sembra una coincidenza, eppure la statistica dice di una sfida che pare un derby. E non soltanto per le battute al veleno che la condiscono – fosse solo per quelle, non resterebbe che l’alone frivolo del pallone – ma per le prestazioni in campo, e, soprattutto, per i finali da brivido, che da una parte e dall’altra hanno infiammato le partite degli ultimi anni. Ma andiamo per ordine.

Campionato 2007\2008. Primo in A per l’era De Laurentiis. L’esordio amaro della prima di andata, il Napoli perde in casa proprio col Cagliari, promette la rivincita per la sfida di ritorno. Al Sant’Elia Hamsik segna il gol del vantaggio. Risultato in cassaforte? Al 93’ il Napoli è avanti di un gol, ma nel giro di un minuto, l’ultimo minuto, Matri e Conti capovolgono il passivo con una rimonta che ha dell’incredibile. L’urlo di Cellino, “napoletani bastardi”, chiosa la disfatta azzurra.

Campionato 2008\2009. Nella gara del San Paolo, sempre all’andata, una grande punizione di Lavezzi porta il Napoli sul 2 a 1, a pochi minuti dal termine. Goal annullato a Russotto per fuorigioco dello stesso Lavezzi e nell’ultimo minuto di recupero il Napoli si distrae. Rimessa quasi regalata ai cagliaritani, la difesa s’addormenta, Jeda si inserisce in area, arriva davanti a Iezzo, centra per Conti, ancora lui, che stoppa e pareggia. È l’ultimo secondo di gioco. Triplice fischio e altra amarezza targata Cagliari per gli azzurri.

Campionato 2009\2010. Sedicesima di andata. A Cagliari il Napoli si porta sul 2 a 0, grazie a Lavezzi e Pazienza. Altro black out partenopeo, e il Cagliari rimonta negli ultimi venti minuti di partita. 3 a 2 per i sardi. Lavezzi espulso per una pallonata ad Allegri, e, all’ultimo secondo di gioco, a tempo praticamente scaduto, Bogliacino raccoglie una respinta su colpo di testa di Denis, e fa 3 a 3. stavolta, nonostante il doppio vantaggio iniziale, è il Napoli a tirare un sospiro di sollievo.

Campionato 2010\2011. A Cagliari il Napoli resta in nove. Aronica e Campagnaro sono in campo, ma è come se non ci fossero. Zoppicano vistosamente e Mazzarri ha esaurito le sostituzioni. 0 a 0 e forsing cagliaritano. Ultimi dieci secondi di gioco. Punizione dal limite per i sardi. Ultima possibilità. Nainggolan batte male, Cavani fa ripartire l’azione, smarcando Lavezzi, il Cagliari è sbilanciato, il “Pocho” allunga fino al limite dell’area sarda e in scivolata piazza la palla nell’angolino. 1 a 0 per il Napoli e tre punti insperati quanto preziosi per la corsa Champions.

Campionato 2012\2013. Al San Paolo Napoli e Cagliari sono sul 2 a 2. Rimonta e controrimonta, al 93’, dicono dell’ennesimo pareggio tra le due squadre. Ultimo minuto. Insigne, neo entrato, raccoglie palla dal limite e calcia sull’angolo lontano del portiere. 3 a 2, per il Napoli qualificazione in Champions League molto vicina, e per l’ennesima volta, all’ultimo istante, si risolve Napoli-Cagliari.

La statistica, se osservata stagione per stagione, dice di una sfida che in 5 campionati su 6 si è risolta all’ultimo minuto di recupero. 5 gare su 12, quasi la metà, hanno registrato un goal decisivo all’ultimo secondo. Inoltre, un’altra costante, stavolta tecnica, rivela che le due squadre, in quasi tutte le occasioni, non si sono risparmiate, giocando al limite della spinta tattica ogni partita. Tra Napoli e Cagliari è come se saltassero schemi ed equilibri. Non può esistere ragione tecnico taccia di fronte a una costante così curiosa, e l’unica spiegazione è che l’atteggiamento in campo delle due squadre supera sempre la ragione strategica. De Laurentiis fa il cinema. Napoli-Cagliari potrebbe servirgli da spunto.

Sebastiano Di Paolo, alias Elio Goka   

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