Napoli, come dribblare il Cagliari (e allungare sul Milan..)

sport_serie_a_cagliari_calcio_gettySi tratta del primo dei sei ostacoli che separano il Napoli dall’approdo diretto in Champions League, e sebbene il Cagliari abbia già raggiunto una tranquilla posizione di classifica non si po’ certo trattare come un facile cliente da servire, anzi, la tradizione degli scontri in campo e una rivalità molto accesa da qualche anno a questa parte, porta a prendere questo impegno con le molle.

Il Cagliari senza uno stadio, anzi con uno stadio fantasma, anzi con uno stadio funzionante, anzi con uno stadio a Trieste, insomma il Cagliari 2012/13 ha fatto una stagione che definire a ostacoli è certamente riduttivo, ma nel mare delle incertezze e delle follie giuridico/sportive ha trovato nella guida tecnica di Pulga e Lopez un porto sicuro nel quale rifugiarsi, e grazie al quale trovare un’identità di gioco ben chiara.
La squadra rossoblù, sul campo si dispone prevalentemente con un 4-3-1-2 molto stretto tra le linee, con la difesa sempre ben protetta dalla linea dei mediani (specialmente Nainggollan) che svolge un doppio lavoro di chiusura e cucitura del gioco, il baricentro della squadra è prevalentemente basso, ma perché in questo modo è più agevole l’occupazione degli spazi e il rilancio veloce dell’azione in ripartenza grazie alle giocate dei vari Cossu e Thiago Ribeiro e alla velocità del folletto Sau e della pantera Ibarbo. Il Napoli giocando in casa dovrà quindi essere attento a non lasciar troppo spazio tra le linee di difesa e centrocampo in cui consentire proprio al colombiano e all’ex compagno d’attacco di Insigne di lanciarsi nello spazio sfidando 1 vs 1 i difensori azzurri.

La tattica del Napoli (che probabilmente confermerà in blocco l’undici di Milano, con le sole eccezioni di Gamberini e Rosati in luogo degli squalificati Campagnaro e De Sanctis) dovrà quindi lavorare molto con gli esterni per allargare le maglie del centrocampo cagliaritano e consentire quindi gli inserimenti centrali di Dzemaili e Hamsik alle spalle di Pandev e Cavani, ma naturalmente saranno ulteriormente importanti gli esterni nel consentire negli ultimi venti metri uno scarico verso l’esterno per triangolare o crossare e offrire quindi un’ulteriore opzione agli schemi offensivi degli azzurri. In quest’ottica si potrebbe forse pensare di inserire l’Armero visto in gran forma al posto di un Maggio non troppo brillante sette giorni fa, ma sappiamo quanto Mazzarri ritenga imprescindibile l’esterno vicentino e allora è probabile che l’ex Udinese dovrà accontentarsi di subentrare in corso d’opera.

La vittoria sarebbe certamente un risultato fondamentale per mettere ulteriore distanza con il Milan nel caso in cui pareggiasse o ancor meglio perdesse in quel di Torino, una evenienza affatto improbabile vista la ferocia della Juve nello sbancare l’Olimpico lunedì scorso, e trovarsi a fine giornata con un vantaggio incrementato sul terzo posto sarebbe una ulteriore iniezione di serenità e fiducia anche rispetto al ritorno della Fiorentina in questo finale di stagione grazie ad una forma ritrovata e a un buon calendario.
Non resta che sedersi comodi allo stadio o davanti alla tv e gustarsi questo importante weekend pallonaro, auspicando i migliori risultati possibili per gli azzurri napoletani.

Andrea Iovene

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