Esclusiva SN, Christian Pradelli (SpazioMilan): “Il Napoli è tornato ad essere il Napoli. Il Milan dovrà giocare di rimessa. Hamsik…”

Manca poco alla super sfida di San Siro di domenica sera tra Milan e Napoli che potrebbe decidere la lotta per il secondo posto. Ne abbiamo parlato con il collega Christian Pradelli direttore di SpazioMilan.it, queste le sue impressioni.

Christian che Milan dobbiamo aspettarci domenica sera?

“Penso che vedremo un Milan a metà strada tra quello di Firenze e quello della gara casalinga contro il Barcellona in Champions. Una squadra che giochi di rimessa lasciando l’iniziativa al Napoli, in quanto sono convinto che la partita la faranno gli azzurri. L’importante sarà giocare di squadra e approfittare delle ripartenze.  Il Milan le sue migliori partite le ha preparate in questo modo. I rossoneri senza Balotelli fanno un passo indietro tatticamente a quando SuperMario non c’era e se si vuole vincere questo è l’unico modo in cui deve affrontare la gara”.

Non ci sarà Balotelli ma rientrerà Pazzini. Cosa cambia tatticamente?

“Pazzini è un giocatore che ha dimostrato, qui da noi, di poter ripercorrere la stagione che fece qualche anno fa Alberto Gilardino. Un attaccante che non solo è capace di segnare ma anche di tenere palla e far salire la squadra. Allegri penso che schiererà Niang come terzo in attacco mentre per El Shaarawy non cambierà molto, anche perché gli verrà chiesto comunque di rientrare in difesa. Lui sa perfettamente che sia il centrocampo che la difesa hanno bisogno di aiuto. Il suo compito dev’essere quello di recuperare palloni perché è l’unico in grado di farlo. Per il centrocampo ci sarà Montolivo, sembrava avesse un problema Ambrosini ma dovrebbe esserci. A loro potrebbe essere affiancato Flamini che attualmente è quello più in forma. Nocerino invece è sempre più ai margini del progetto Milan in quanto non sta riuscendo a ripetere la stagione scorsa. Non sarei sorpreso se Nocerino arrivasse a Napoli la prossima stagione magari in uno scambio con Dzemaili”.

Di fronte troverete un Napoli rinfrancato dalle tre vittorie consecutive e con due risultati utili su tre. Cosa temi della squadra di Mazzarri?

“La cosa che più mi preoccupa è che il Napoli è tornato ad essere il Napoli. In questo momento il Milan sta accusando un leggerissimo calo mentre si troverà di fronte un Napoli in forma. Dei singoli, a parte Cavani, è Hamsik quello che più mi impensierisce. Lo slovacco è un giocatore dalle grandi qualità sia sotto l’aspetto tecnico che tattico. I partenopei, da sempre, hanno un solo grande difetto: non hanno mai puntato su un vero rafforzamento del reparto difensivo. Non so a chi si possa imputare questa colpa se a Mazzarri o alla società, ma preferire Britos a Rolando vuol dire che il portoghese è arrivato in una forma fisica non accettabile. Ovviamente poi è il Mister che ha il polso della situazione vedendo quotidianamente i giocatori in campo e se fa determinate scelte vuol dire che ha fiducia nelle capacità di chi manda in campo. Poi ci tengo a dire che, da amante del calcio, leggere di presunte situazioni extra calcistiche nei confronti di un giocatore a pochi giorni da una gara importante non è il massimo”. 

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Quale zona del campo sarà decisiva per vincere la partita?

“Penso che la gara si possa decidere sugli esterni. Le sfide Maggio-De Sciglio e Zuniga -Abate penso possano decidere la partita. Saranno due duelli molto entusiasmanti di giocatori che non si limitano solo a difendere ma che fanno molto bene anche la parte offensiva”.

Cancellando quella partenza suicida d’inizio stagione, il Milan poteva puntare al titolo?

“No, avrebbe potuto lottare sempre e solo per il secondo posto. Io penso che la libertà mentale di non avere niente da perdere, quando ci si è trovati in fondo alla classifica, ti ha permesso di fare partite importanti e tante vittorie di fila come poi è successo al Milan. Una cosa è partire in testa e guidare il campionato un’altra cosa è ripartire dal fondo per poi arrivare al secondo posto. La forza mentale della Juve, che pian piano comunque si sta esaurendo, al Milan non c’è ancora”.

Roberto Longobardi

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