Genoa, la visita di Preziosi e la carica di Portanova: “Vincere per conquistare la salvezza”

portanovaOmbrello in mano per tutta la durata dell’allenamento, e una gran voglia di trascorrere qualche ora con i suoi ragazzi. Tra abbracci, strette di mano, saluti e gli incontri con il tecnico Ballardini, il direttore sportivo Foschi, gli altri dirigenti, capitan Rossi e i giocatori. Il presidente Preziosi ha assistito all’allenamento che la squadra ha sostenuto stamattina al centro sportivo intitolato a Gianluca Signorini. Nell’ante vigilia della trasferta di Napoli, Preziosi, trench e completo grigio, ha seguito le esercitazioni tattiche da bordo campo, soffermandosi a scambiare qualche impressione con chi gli capitava a tiro. Una mattinata iniziata con una lunga fase atletica in palestra per Borriello e compagni, proseguita poi sul campo principale battuto da una pioggerella insistente ma non fastidiosa. Addestramenti a secco, poi la comparsa dei palloni e una razione di schemi prima per la parte difensiva, poi per quella d’attacco. Una partitella a campo ridotto per chiudere il programma, prima di saune e massaggi. Domani dopo la rifinitura Ballardini (in conferenza a Villa Rostan alle ore 10) tirerà le somme del lavoro settimanale.

E magari una stretta di mano ci salverà, sull’altare pagano del pallone. Quella tra Daniele Portanova anni 34, devoto di Padre Pio, professione difensore. Ed Edinson Cavani 26 primavere, el Matador, atleta evangelico col vizio del gol. “Napoli, terra di San Gennaro, ehm” inizia così il mastino genoano. Faccia da duro, cuore che si taglia con un grissino. “L’ultima volta che l’ho affrontato vestivo un’altra maglia, sempre rossoblù, del Bologna. Chissà che non dica qualcosa, tra corsi e ricorsi. Sarà dura. Fece gol ma segnai anch’io e fu il gol più importante della serata, firmai la vittoria al San Paolo. Sono passati pochi mesi. Sinceramente non so dire se la fede possa incidere sul rendimento e gli aspetti lavorativi. L’incontro con la Chiesa a me regala pace interiore, pregare mi fa sentire libero mentalmente, non so lui. E’ un giocatore imprevedibile, un iradiddio quando attacca la profondità, svariando su tutto il fronte. Cavani e Balotelli sono gli attaccanti più forti in circolazione alla domenica”. In un vortice di pensieri, Daniele sente aria di derby. In famiglia.Mia moglie Antonia, un angelo, è di Arzano e a Napoli è di casa. Napoli è una città attraente e difficile, divertente e ospitale. Castel dell’Ovo, Mergellina e Arzano, perché se non lo nomino mia moglie mi fa a fette, sono i posti che associo ai miei viaggi a Napoli. Il gemellaggio tra la tifoseria genoana e quella napoletana? Mi sa di qualcosa di naturale e di giusto. Sono due realtà simili per il modo in cui vivono il calcio e la passione che esprimono per le squadre”.

FONTE genoacfc.it

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