Scusate il ritardo!

napoli vinceScusate il ritardo.

Ma a volte la sofferenza è parte indissolubile di una dolce rivincita. Perchè solo dopo aver patito, dopo essere stati ad un passo dal baratro in cui lo sconforto imperiava sovrano su tutti, oscurando e piano piano dissolvendo certezze che da scontate si erano tramutate in inconsistenti speranze, a tratti utopiche, arriva quella  spasmodica voglia di alzare la china, di prendere a pugni e a calci quella “campana” di negatività e frustrazione che stava stringendo in una morsa asfissiante una creatura così bella.

Perchè il Napoli è qualcosa di bello.

Ed è proprio la sua incommensurabile bellezza che lo rende fonte di gioia e di dolore.

In questo periodo, che ci è sembrato troppo lungo e interminabile, abbiamo assistito a una lenta agonia. Tutto sembrava straziare  un corpo già debilitato e fiacco. E nessuna cura sembrava essere adatta a contrastare il dilagare di questo morbo che, in maniera parassitaria, assorbiva tutte le energie di questa creatura da tanto tempo ormai non  più meravigliosa.

E poi è bastato(è come se è bastato) un poker misto di classe, fiuto e orgoglio a spazzare via prestazioni sottotono, disimpegni imbarazzanti, distrazioni inspiegabili e cali preoccupanti.

Ed è da qui che si deve ricominciare. Non importa quello che è stato. L’importante è che sia stato superato. Non importa se adesso sognare in grande resta un’impresa ardua. L’importante è essere realistici, concreti e pragmatici, afferrando ciò che deve essere nostro, ciò che matematicamente e per merito deve appartenerci: il secondo posto con conseguenziale accesso in Champions, dalla porta principale. Perchè il Napoli non è più una squadra “da porte di servizio”.

Manca poco alla conclusione dei giochi. Non si accettano cambi di rotta, non più ormai.

Finalmente è arrivata la bonaria. Quindi Napoli adesso alza le vele e solca l’onda della rivincita.

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Alina De Stefano

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