Mazzarri sfida Ventura, tra incroci e chiave tattica

Mazzarri vs VenturaGiampiero Ventura è un allenatore morto e risorto (sportivamente) molte volte durante la sua lunghissima carriera, ma sembra aver raggiunto i migliori risultati del suo lavoro negli ultimi anni, prima a Bari (un primo anno bellissimo) e poi a Torino, dove con più lentezza è riuscito a costruire il gioco della sua squadra, che però dimostra ormai di aver metabolizzato i dettami tattici del suo trainer.
La squadra che affronterà il Napoli, si dispone in campo con un 4-4-2 che diventa in fase d’attacco un 4-2-4 molto offensivo, giacchè le due ali sono usualmente Cerci e Santana che giocano tra l’altro invertiti rispetto al piede forte, potendo così sempre rientrare e cercare la conclusione. Il gioco del Torino parte dai piedi di Gillet e attraverso una fitta trama di passaggi fin dalla difesa porta la palla verso gli esterni, da cui il gioco viene in genere velocizzato o puntando gli avversari per cercare il cross dal fondo (se in campo c’è Bianchi) o più spesso cercando il dialogo in velocità con le punte, con scambi rapidi di prima intenzione grazie all’ottima intesa tra Barreto e Meggiorini, con quest’ultimo che esce dall’area di rigore per portar via un difensore e dettare gli inserimenti dei compagni verso la porta.
Rispetto alle ultime gare in cui il Napoli ha sempre dovuto gestire il possesso palla per la maggior parte del tempo di gioco, in questa gara ci potremmo trovare di fronte a uno scenario da Napoli 1.0 di Mazzarri, ovvero squadra corta pressing sulla metà campo e ripartenze fulminee, sfruttando il fatto che la linea difensiva del Torino gioca molto alta. Gli azzurri, che da sempre palesano qualche difficoltà a tenere il pallino del gioco, potrebbero dedicarsi invece alla specialità della casa ovvero le azioni di ripartenza veloce, cercando di sorprendere con sovrapposizioni e tagli alle spalle la difesa granata, che schiera elementi tutt’altro che rapidi (D’Ambrosio e Glik) considerato ancora incerto l’impiego di un vecchio obiettivo azzurro, quell’Angelo Ogbonna disastroso nelle prestazioni al suo rientro dopo l’infortunio.

I precedenti tra gli allenatori non sono molti, in totale quattro, con tre vittorie di Mazzarri (Reggina-Messina 3-0 nel 2005/06, Napoli-Bari 3-2 e Bari-Napoli 1-2 nel 2009/10) e un successo di Ventura nel lontano 2003/04 con un 4-1 del Cagliari sul campo del Livorno. E’ dunque ora di aggiornare le statistiche, andando magari a rafforzare il trend che vede il coach toscano in vantaggio, ma non è da sottovalutare affatto l’impegno contro un Torino che pur tranquillo in classifica, ambisce a chiudere al più presto il discorso salvezza raggiungendo la fatidica quota 40.

Andrea Iovene

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