L’odissea di Cavani

allenamento_napoli_spazionapoli_cavani_2Per qualche ora Walter Mazzarri deve essersi sentito su ”Scherzi a parte”: «Ma davvero si è rotto l’aereo di Cavani?». Quando Bigon gli ha spiegato che era tutto vero, il tecnico ha cominciato a fare i suoi calcoli: prima dell’ora di pranzo di oggi, se tutto va bene, non rivedrà il Matador. Perché Cavani potrebbe anche decidere, una volta atterrato a Roma dopo più di 12 ore di volo, di partire da solo per Torino, evitando di andare in auto a Castel Volturno: in questo caso il tecnico azzurro e la squadra ritroveranno Edi solo in serata, nel ritiro piemontese.

Un passo indietro. Cavani è ripartito dal Cile con un ritardo di 24 ore e i programmi completamente sconvolti. Tutta colpa dell’aereo. Il velivolo che avrebbe dovuto trasportare lui e la truppa di uruguaiani (c’erano pure Pereira e Gargano) ha avuto un’avaria pochi istanti prima del decollo. I meccanici hanno cercato di ripararlo, ma l’intervento non avrebbe garantito gli standard di sicurezza. Cambio di aereo? Macché. La compagnia non ne aveva altri di disponibili. E il volo ha subito un incredibile Ritardo di un giorno intero.
Il contrattempo rischia di mandare all’aria la formazione anti-Torino: perché prima di decidere se schierarlo titolare, Mazzarri dovrà capire le condizioni fisiche di Cavani dopo una simile odissea. A questo punto, dovesse decidere di farlo partire dalla panchina, soluzione logica e automatica sarebbe gettare nella mischia il vice-Matador: Emanuele Calaiò. Costato 3,5 milioni di euro, è arrivato dal Siena a titolo definitivo a gennaio come alternativa principale al bomber di Salto. Giusto che anche lui si giochi le sue carte e mostri il suo valore. Per l’arciere sarebbe, poi, una gara speciale, visto che è cresciuto nel Torino e che sulla panchina granata siede Ventura, suo primo allenatore al Napoli in serie C. Ma non è detto che Mazzarri scelga lui: il tecnico potrebbe anche decidere di giocare con Insigne e Pandev coppia d’attacco, con Lorenzo prima punta. In tal caso, suonerebbe davvero come delle bocciature le scelte di mercato invernale fatte dal Napoli.

Il ritardo di Cavani, come è ovvio che sia, non ha reso di buon umore Mazzarri. Ma a peggiorare la giornata nera del tecnico azzurro, oltre al ritardo del Matador, una serie di acciacchi non proprio previsti. Il primo, quello di De Sanctis: la distorsione al gomito è più seria del previsto. Talmente seria che al momento appare più probabile un suo forfait contro il Torino che una sua presenza in campo. Si è fatto male in Nazionale in uno scontro fortuito con Balotelli. Ieri non si è allenato e Rosati è già stato avvisato: sarebbe la seconda volta da quando è arrivato a Napoli che il pirata salta una gara di campionato. L’unico precedente nel febbraio del 2012, a Firenze, ma solo per motivi di turnover.

Mazzarri è in ansia anche per Campagnaro, tornato a pezzi dalla gara giocata per intero con l’Argentina ai 3.600 metri di La Paz: ieri non si è allenato, ancora duramente provato dallo stress per la gara in altitudine che ha provocato i malori di Messi e Lavezzi. Molto meglio sta Behrami, che torna tra i disponibili: è in ballottaggio con Inler, mentre Dzemaili sembra l’unico sicuro del posto. Completamente recuperato Britos dopo la frattura alla mandibola che lo ha costretto a uno stop di venti giorni: si gioca con Gamberini la maglia da titolare.

Fonte: Il Mattino

Home » Ultim'ora sul Calcio Napoli, le news » L'odissea di Cavani

Impostazioni privacy