Neymar contro El Sharrawy, il nuovo che avanza per la sfida dalla storia senza tempo. A Ginevra, l’Italia cerca la vittoria contro la bestia “verde-oro”

italia-brasDopo la storica tripletta di “Pablito” Rossi in terra spagnola, che iniziò, di fatto, la metamorfosi italiana che si concluse con la vittoria del Mondiale 1982, nessuno si sarebbe aspettato che da quel momento in poi l’Italia avrebbe conosciuto, per mano dei brasiliani, sono cocenti delusioni. Da quel fatidico 1982, infatti, l’Italia non ha più trovato la via della vittoria contro i verde-oro, sia che si trattasse di competizioni ufficiali o semplici, ma sempre affascinanti, amichevoli.

Impossibile dimenticare il rigore calciato alle stelle da Roberto Baggio nella finalissima del 1994, che restituì il favore del 1982 con gli interessi, consegnando a Romario e compagni il quarto trionfo iridato. Scolpito nella memoria anche la perla su punizione di Andre Cruz che, in un’amichevole pre-mondiale datata 1989, consentì ai suoi di espugnare il suolo italico.  Frammenti di memoria sicuramente più recenti sono quelli del Quadrangolare di Lyon del 1997, ove Italia e Brasile diedero vita ad una delle più spettacolari edizioni di questa grande sfida; fu un bellissimo 3-3 dove Del Piero e Ronaldo si ersero a grandi protagonisti dell’incontro: doppietta per l’allora numero 10 juventino, mentre il “Fenomeno” deliziò il pubblico francese con una rete e tante fantastiche giocate, in coppia con Romario.

Arrivando a periodi recentissimi, duole ricordare la disfatta azzurra di Confederation Cup 2009, confluita in uno 0-3 firmato Luis Fabiano (doppietta) ed autorete di Dossena, che fece seguito ad un’altra sconfitta italiana di pochi mesi prima; in campo neutro a Londra, gli azzurri di Lippi ebbero già modo di conoscere la sconfitta, ma con un passivo si 0-2 targato Elano e Robinho. Due sconfitte per una sorta di monito per quella che sarebbe stata la fallimentare spedizione azzurra in Sudafrica, nel 2010.

A Ginevra dunque, nuovo atto di questa infinita faida calcistica, tra due squadre che mettono insieme ben 9 Mondiali vinti (5 Brasile contro i 4 dell’Italia), ma che rispetto all’ultima sfida presentano notevoli cambiamenti. Entrambe le nazionale hanno attuato una sostanziale politica di ringiovanimento, puntando su giocatori di sicura prospettiva e valenza. Neymar, Lucas, Hernanes e Thiago Silva sono le forze emergenti dei verde-oro ma già infarciti di una consolidata esperienza internazionale mentre Prandelli può fare affidamento sul tandem “rossonero” El Shaarawy-Balotelli, poco più di 40 anni in due ed una garanzia per il futuro prossimo e remoto.

Ringiovanimento si, ma anche il ricorso a giocatori di esperienza che possono aiutare i giovani a maturare e crescere meglio. Il CT azzurro può contare infatti su un blocco difensivo dai meccanismi praticamente automatizzati, come quello juventino composto da Buffon, Chielli, Bonucci e Barzagli. Scolari confida invece nella sicurezza tra i pali di Julio Cesar, alla fantasia di Kaka e le reti di Fred e Luis Fabiano. Punti in comune che risulteranno essere anche ingredienti necessari ad una grande sfida come quella di domani sera.

Ma adesso bando alle ciance, dunque, e che lo spettacolo abbia inizio. Appuntamento in Svizzera per una nuova pagina di storia calcistica tutta da vivere e ricordare!

 

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