Aurelio 400 volte!

tweet_AdLaLa gara interna di domenica con l‘Atalanta, nella quale il Napoli è ritornato alla vittoria dopo un mese di astinenza, è stata sicuramente nel segno di Cavani e Pandev e del loro ritorno al gol. Nonostante l’emozione per la vittoria e il ritorno al gol delle due punte azzurre la gara del San Paolo con i bergamaschi è stata anche la partita di De Laurentiis, anzi la sua quattrocentesima partita ufficiale da Presidente del Calcio Napoli.

Quattrocento partite tra Campionati Nazionali, Coppa Italia, Interoto, Europa League, Champions League e Supercoppa Italiana, Aurelio De Laurentiis ha attraversato tutte le tappe principali, e non, del calcio professionistico moderno in un regno per ora infondo breve, otto anni alla guida degli azzurri.

Tante le emozioni vissute e fatte vivere al popolo azzurro in queste 400 tappe e in questi 8 anni. In primis va ricordato che De Laurentiis, mai presente nel mondo del calcio, nel 2004 decise di prendere il Napoli oramai fallito e di ricostruirlo da zero. Non c’era nulla, dal campo d’allenamento ai materiali tecnici, agli impiegati ai calciatori. Una sfida ardua e difficile ma che vide subito le prime gioie.

La partenza dalla Serie C  ,vista come un umiliazione per una società e una tifoseria come quella azzurra, con il nome Napoli Soccer vista l’impossibilità di usare il nome storico. Al primo anno la sfiorata promozione viene vista  in parte come un fallimento. Poi la promozione in Serie B al secondo anno, nel quale il Napoli per scelta non riprende il nome ufficiale.

In Serie B dopo due anni ritorna la denominazione originaria di Società Sportiva Calcio Napoli e l’annata grazie ad innesti come Cannavaro, che diventerà capitano, e al rendimento di Calaiò, vede il Napoli giungere alla promozione diretta.

Il ritorno in Serie A, dopo sei anni,  vede il Napoli investire in giovani di talento quali Lavezzi, Gargano e Hamsik e l’esplosione di questi che divengono grandi campioni. Grazie a loro e al sapiente lavoro del tecnico Reja, il Napoli sfiora addirittura l’europa arrivando a disputare il Torneo Intertoto e sfiorare la partecipazione alla Coppa Uefa.

Gli anni di Reja tra il 2009 e il 2010 sono difficili e il matrimonio, mai rimpianto da De Laurentiis, finisce e arriva Donadoni. L’ex CT però non incanta con il suo Napoli e dopo metà stagione nel 2010 abdica in favore di Walter Mazzarri.

Con il tecnico toscano e De Laurentiis più presente sul mercato, va via anche uno dei principali autori della ricostruzione azzurra Pierpaolo Marino, il Napoli raggiunge prima l’Europa League e nel 2011 conquista di nuovo l’accesso alla Champions League, dopo 21 anni. Nell’annata successiva De Laurentiis dopo 7 anni di gestione, 2 promozioni e 4 qualificazioni a competizioni europee, coglie la ciliegina sulla torta vincendo il suo primo trofeo, la Coppa Italia 2012 nella notte del 20 maggio allo stadio Olimpico.

Grazie a lui e al suo lavoro e ai suoi investimenti il Napoli, dopo anni di oblio e sospensione tra Serie A e B e ritornato in auge e nel calcio che conta riconquistando i cuori della città e dei giovani. Oggi il Napoli può essere seriamente considerato una delle più forti squadre italiane e in corsa per lo scudetto e di questo, pur tra qualche errore di valutazione, investimento o atteggiamento, sicuramente è merito del partron azzurro Aurelio De Laurentiis.

In chiusura riportiamo il messaggio lanciato via Twitter dello stesso Patron azzurro per celebrare le sue 400 partite da Presidente del Napoli:“L’emozione la stessa di otto anni fa, come la voglia di vincere”.

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