Morgan De Sanctis: “Il Napoli è una grande squadra in crescita, ai tifosi chiedo ottimismo ed obiettività”

Morgan-de-SanctisOspite del consueto salottino del giovedì di Radio Marte è il portiere del Napoli Morgan De Sanctis, che ha parlato a tutto tondo del futuro della sua squadra e del prosieguo del campionato. Ecco quanto evidenziato da SpazioNapoli.

LA VITTORIA CHE NON ARRIVA. “Non siamo preoccupati delle vittorie che non arrivano, contro la Juventus abbiamo dato svariati segnali positivi, non c’è stato un blocco ma un rallentamento. Le squadre che abbiamo affrontato non erano avversari semplici, contro la Sampdoria in casa non abbiamo affrontato una situazione favorevole perchè la Juve aveva perso a Roma ma i doriani sono insieme al Milan una delle squadre più forti del campionato. Le ultime due prestazioni sono state positive sotto tanti punti di vista e premesso ciò andiamo a  Verona con la consapevolezza di dover e poter vincere anche se non sarà facile sia per il valore del Chievo che per la loro sete dell’intera posta in palio seppur per altri obiettivi. In più, il Bentegodi è un campo da sempre ostico, abbiamo vinto solo una volta da quando sono qui e dovrà essere un altro fattore da considerare, dobbiamo drizzare bene le orecchie e sarà un passaggio importantissimo per il prosieguo della stagione del Napoli. Cercando di mantenere il passo da primato dovremmo rimanere immuni da altri tipi di sorprese, dobbiamo puntare alla vetta per preservare anche il secondo posto insidiato dal Milan”.

CLASSIFICA VERITIERA SULLA CARTA. “Ci sarebbero tantissime discussioni da fare in merito. Il campionato italiano presenta un gruppo di squadre, più o meno sette, con dei valori decisamente più importanti degli altri e la differenza la fanno dei particolari positivi e negativi come un allenatore seguito dai giocatori, le motivazioni, l’esperienza, giocatori importanti che vanno via, altri che rendono meno. Nei prossimi anni, questi club saranno sempre gli stessi che occuperanno i posti alti della classifica, tranne arrivi di improvvisi sceicchi che non possiamo prevedere. E’ giusto che il Napoli sia secondo e la Juventus sia prima per il momento, mi sorprende la Roma settima ad esempio”.  

SECONDO POSTO NON UNA SCONFITTA.Io sono ottimista per il futuro, i quattro pareggi che abbiamo ottenuto sono da considerarsi più che positivi, compreso la prestazioni di Udine ed il secondo tempo contro la Juventus. In mezzo c’è stata l’Europa League ma ad oggi faccio ancora fatica a dare una spiegazione razionale alla partita di andata in casa contro il Viktoria Plzen, non me ne capacito. Questo brutto ko ha intaccato per quattro cinque giorni il nostro umore e le nostre motivazioni, poi ci siamo rimboccati le maniche e siamo ripartiti. Al momento siamo l’unica alternativa ad una squadra fortissima che è capolista e ciò deve inorgoglire piazza e società. Sono da quattro anni qui e nella realtà dei fatti c’è sempre qualcuno che cerca di minare alla serenità del nostro ambiente. Questa città è sotto molti punti di vista quasi “autodistruttiva”, non voglio fare un discorso socioantropologico ma ci sono degli atteggiamenti non comuni disonesti intellettualmente che fanno modo che cercano di rovinare qualcosa, che corrisponde sempre alla parte più bella di Napoli. In tre casi ho fatto questa riflessione, in particolar modo riguardo il caso di Lecce-Napoli e del mio atteggiamento sul gol del Napoli, per il quale sto ancora agendo per vie legali. Ai tifosi mi sento di lanciare un messaggio: vedano ciò che la squadra dà in campo, non altro. Il club è strutturato in maniera semplice, c’è un grande presidente che opera anche da contabile per mantenere sempre il bilancio in attivo, un allenatore ed uno staff formidabile, giocatori con carattere e personalità e tre fenomeni. Capite la portata di ciò che stiamo facendo, senza dare adito a persone disoneste intellettualmente. Se i napoletani mettessero la stessa passione e durezza che hanno per la squadra di calcio anche verso la propria terra, Napoli sarebbe la città più sicura e pulita del mondo. Bisogna guardare sempre la realtà dei fatti così come facciamo noi, senza condizionamenti esterni. Ha detto il sindaco De Magistriis che Napoli è una città sotto assedio. Si, ma sotto assedio da noi stessi”.

IL RINNOVO DI ALTRI DUE ANNI. “Nel momento in cui alla mia età firmi per altri due anni con questa società è comprensibile ed auspicabile che il mio desiderio sia di chiudere la mia carriera qui. In eterno purtroppo non posso giocare poichè per mantenere questo tipo di livello serve una costanza fisica e psicologica particolare. E’ stato un grande attestato di stima da parte della società e mi sono assunto in primis questa responsabilità. Non è solo un premio del club ma bisogna sapere quanto ancora si possa dare alla squadra stessa. Il calcio a questi livelli deve essere fatto bene, in maniera particolare e curando ogni minimo particolare, con una quotidianeità come poche. Finchè percepirò uno stipendio dalla società partenopea, ricambierò con tutto me stesso questo atto”.

LA PIAZZA DIVISA TRA I PRO E CONTRO DE SANCTIS. “Sulle uscite fuori area ho i miei riferimenti che sono il mio allenatore ed il mio preparatore dei portieri, faccio questo da tantissimi anni ed ho delle convinzioni assolute sul mio lavoro. Mi ritengo, anche in maniera presuntuosa, tra i migliori portieri italiani ed europei con le uscite sia basse che alte e quando sento queste critiche rimango indifferente poichè è una bugia clamorosa. Sui rinvii lenti, è qualcosa studiato a tavolino con Mazzarri, ci vuole un certo adattamento condizionato anche dal terreno di gioco del San Paolo che non era perfetto e dalle squadre avversarie che ti pressano alte. Ci sono dele cose che vanno migliorare e lavoreremo tanto a riguardo. I fischi li ascolto in campo, capisco che per loro c’è qualcosa che non va ma non mi rendo conto di cosa visto che per me è tutto nella norma. I tifosi dovrebbero sempre incitare la squadra e non andarci contro. Non mi è piaciuto l’atteggiamento che hanno avuto durante la gara contro la Sampdoria, dove hanno rumoreggiato sin da subito non capendo che la sconfitta della Juventus il giorno prima non  corrispondeva automaticamente alla nostra schiacciante vittoria. Il tutto esaurito allo stadio è piacevole ma ci dovrebbe essere più disciplina poichè condiziona persino alcuni giocatori più giovani o permalosi. Alla fine si tirano le somme, durante la gara vogliamo il loro incondizionato sostegno. All’estero non è così, il calcio inglese è ordinato anche nel tifo, c’è meno pressione sui giocatori durante il match e possono rendere al meglio”.

LA CRESCITA DEL NAPOLI NEGLI ULTIMI ANNI. “Negli ultimi anni il Napoli ha avuto molti atteggiamenti di solidità, ci sono state pochissime partite dove squadre anche a livello internazionale ci hanno messo sotto. Siamo compatti, è una certezza, ma per ottenere ciò che vogliamo tutti ottenere bisogna anche essere spettacolari, vincere tantissime partite. In parte ci stiamo riuscendo ma stiamo anche lavorando per migliorarci e mantenere a lungo questo risultato. Quest’anno stiamo subendo meno reti, su quelle fatte più o meno siamo in linea rispetto lo scorso campionato. Stiamo in un periodo particolare che non fa testo, aspettiamo la fine del campionato per dare un giudizio completo, visto che la situazione può cambiare velocemente, ovviamente a nostro favore”.

LA FORTE PRESSIONE SU CAVANI. “Il mio punto di vista in merito è anche determinato dal fatto che dopo la gara di Udine siamo rimasti a parlare con lui tantissimo tempo ma il contenuto della conversazione non è riferibile. Edi non è preoccupato poichè le sue prestazioni sono sempre al top sacrificandosi in difesa, mettendo in difficoltà gli avversari e creando molto. Gli manca solo la gratificazione del gol ma se continua a giocare così, acquisisce da parte dei suoi compagni di squadra una stima ed un affetto ancora maggiore. I momenti negativi capitano a tutti, nel suo caso è solo rispetto alla situazione del gol e lo sto apprezzando ancora di più rispetto a prima. Il Pocho Lavezzi è stato tra i migliori compagni che abbia mai avuto nella mia carriera, sempre generoso e disponibile e Cavani sta ripercorrendo la sua strada, diventando ancor più un campione dentro e fuori dal campo. E’ l’ultimo salto di qualità che deve fare per diventare un fuoriclasse assoluto. Ho sentito persino una barbarie verbale: Cavani non segna perchè si sacrifica troppo per la squadra. E’ una follia pura, ha sempre fatto questo lavoro ed è la sua indole, per fortuna che ci aiuta. Si ragiona sempre di squaadra e non per il singolo. Ha fatto tantissime reti perchè ha contribuito durante le gare ed i compagni a loro volta si mettono a sua disposizione”.

CONFRONTO CON MAZZARRI NELLO SPOGLIATOIO.Ultimamente cambiamo spesso modulo, ci sono state circostanze ultimamente nelle quali il mister ha voluto dare un’impronta più offensiva per rinforzare così l’attacco sacrificando anche qualcosa a centrocampo. E’ una soluzione alla quale stiamo lavorando, gli piace e lo entusiasma”.

L’ADDIO DI LAVEZZI. “Ci è dispiaciuto tantissimo quando il Pocho è andato via ma non credo che la squadra stia risentendo il gap che ha lasciato. C’è Lorenzo Insigne in un ruolo molto simile al suo, sta facendo benissimo e può crescere ancora tanto, glielo auguro di cuore. Lavezzi resterà sempre un amico con il quale abbiamo ricordi indelebili, che intelligentemente non rinnega mai nulla di ciò che ha vissuto qui”.

NAPOLI A VITA. Sono molto orgoglioso di ciò che sto facendo qui sotto l’ombra del Vesuvio perchè ciò che stiamo costruendo è qualcosa di storico. Ricordo che quando sono arrivato qui, sognavo di vincere qualcosa e l’ho fatto con i miei compagni lo scorso anno con la Coppa Italia. Questa è una grande società e non c’è fretta per festeggiare nuovi trionfi, guai a contaminare questo futuro roseo con pessimismo ed idee distruttive. Il nuovo club ha soli nove anni e deve essere solo migliorato qualcosa a livello strutturale per arrivare a livello dei top club europei. Con qualche altro passo infatti, ci sarà una struttura funzionale pronta anche ad accogliere altri campioni“.

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