L’editoriale di Deborah Divertito: Il sogno di un tifoso

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Era  il sogno di un tifoso, più che la promessa di un calciatore.

Era il sogno di un tifoso che stava già avverando un altro dei suoi sogni, quello di giocare con la maglia azzurra. Quella che da piccolo, chissà, magari indossava giocando per strada con gli amici. Era il sogno di un tifoso diventato calciatore con i piedi, ma che restava tifoso con il cuore.

Quella risposta data di getto, in maniera genuina, senza pensarci su un attimo ce la ricordiamo bene tutti. Era arrivata dopo una serie breve di risposte ragionate, con un italiano stentato, ma da scugnizzo vero. E poi non ce l’ha fatta più. Alla domanda: “A quale squadra vorresti segnare?”, la risposta fu immediata, perentoria e con il dialetto del cuore: “ A juv’!”

Eravamo in ritiro a Dimaro, metà luglio, Coppa Italia ancora bene in vista e ancora bene in mente. Bagnati fradici, ma felici di essere lì con loro. L’astinenza di calcio si faceva sentire e allora ogni minimo accenno a sfide e calcio giocato accendeva un’ovazione scontata e spontanea. Eravamo attenti alle novità, non ci piacevano gli acquisti di Behrami e Gamberini e riponevamo le nostre speranze nei piedi di casa nostra. Sui primi due ci sbagliavamo alla grande e per quanto riguarda le speranze frattesi, beh…quelle forse restano ancora tali, ma non le abbandoniamo.

Non le abbandoniamo per tanti motivi. Innanzitutto, è di sangue e passione partenopea e quindi gli riserviamo un trattamento speciale a prescindere. E poi il ragazzo non ha giocato tantissimo, poche volte da titolare e pochissime volte  è durato  più di un tempo.  Salta l’uomo, dribbla ed è intelligente, ma l’ultima azione l’ha condannato spesso: tira quando passare sarebbe la cosa più semplice e passa quando tirare sarebbe  la cosa più efficace. Insomma, gli manca il finale.

Noi, invece, un finale ce l’avremmo chiaro in mente. E quel finale passa per i piedi di un giocatore che fa promesse, ma soprattutto per un tifoso che sogna.

E allora, mio caro Lorenzo, stasera, dovessi giocare anche solo pochi minuti, è il momento di mantenere le promesse, ma soprattutto di realizzare un sogno.

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