Ferlaino: “Contro la Juve è la partita per eccellenza. Mazzarri? Deve restare a lungo. Cavani? Un grande bomber. Il ricordo più bello? Il …”

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Di sfide contro la Juve ne ha viste tante Corrado Ferlaino, Presidente dei due scudetti, di una Coppa Italia e di una Coppa Uefa, ed è pronto a sottoscrivere che questa sfida “non è assolutamente come tutte le altre”. Alla vigilia della gara di domani del San Paolo l’ex presidente del Napoli ha rilasciato un’intervista allo speciale che La Repubblica ha voluto dedicare a Napoli-Juve.

Che possibilità ha questo Napoli?
Gli azzurri hanno dei vantaggi quando l’avversario non si chiude. La Juve gioca come un treno, quindi c’è la possibilità di sfruttare le ripartenze. Adesso si dice così, una volta si chiamava contropiede”.

Ha fiducia in Mazzarri?
E’ un grande allenatore, ha carattere e riesce a trasmettere qualcosa in più al suo gruppo. I tecnici bravi devono infondere sicurezza e lui ci riesce. Mi piacciono pure Conte e Montella. Mi auguro, comunque, che Mazzarri possa restare nel Napoli a lungo”.

Magari assieme a Cavani?
E’ un bomber eccezionale: segna tanto, ma ripiega in fase difensiva per dare una mano. Non è da tutti, stiamo parlando sicuramente di un campione”.

Secondo lei è appropriato il paragone con Careca?
“No, sono due giocatori molto diversi. Cavani ha più forza fisica, Careca era più tecnico, saltava anche l’uomo”.

Ferlaino, apriamo l’album dei ricordi
“Prego”.

Cos’era Napoli-Juve per lei?
“Una gara decisiva soprattutto negli anni degli scudetti. Erano scontri determinanti. Riuscimmo ad invertire una tendenza negativa”.

Si riferisce al 3-1 del 9 novembre 1986 al Comunale di Torino?
“Certamente. Fu un successo importante. Andammo sotto ad inizio ripresa ma la reazione fu rabbiosa. I bianconeri non superarono la metà campo e noi riuscimmo a vincere. Fu decisivo il carattere di Maradona che diede fiducia al resto dei compagni. Se lo avessimo avuto nel 1975, non avremmo certamente perso 2-1 con la famosa rete di Altafini core ‘ngrato, come lo definì Juliano. Con uno come Diego Maradona, avremmo potuto quantomeno pareggiare 1-1 e tenere in vita quel campionato”.

Come erano i suoi rapporti con l’Avvocato Agnelli?
Ottimi. Proprio in occasione del 3-1, lui si congratulò con me per la prestazione del Napoli. Io ero talmente in trance che mi dimenticai di ringraziarlo”.

C’è ancora lo stile Juventus?
Per me si. Tranne il periodo di Moggi e Giraudo, non è mai mancato. Credo che esista tuttora”.

 

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