I Celti denunciano l’arbitro e gli articoli 13 e 18!

stronzo juventinoNella freddanza del sero scozzese i gonnelli e il chiappume al vento non sono riusciti a far presa sull’arbitranza inviata dall’espettorato della Uefa. Credevano i celti che si trattasse di una disputanza equa, direi persino equina, si è risolta in una tenzone equivoca.

I cornamusi allietavano la frescosità della serata nordesca, ma sul campo covavano le prime sospettanze. Falli fuori misura riportati alla normalità da un freddume che impediva al direttore di gara di portarsi il fischio alle labbra. Il colpo non è suo, ma del climax barbaresco che ad ogne tentative compiuto minacciava di incollare il linguino al metallurgico da usare.

Ma il meteorismo di scotland-yard concede delle tregue. Improvvisamente ventosità esotiche fanno penetraggio nello stadio e il designato di Pamplona può così recuperare linguaggio e fischiosità. E’ stato solo per un impuro caso che tali folate calde coincidessero con delle scorrettosità celtibere.

Ma nell’agonisme non si fa badanza al caso, e dalla panchina cominciavano a lievitare i primi vigorosi insulti in lingua gaelica. Il Juventiname ha una triste storia ai reni, e portata da lupi mannari lo scandalo di Calciopoli è giunto anche in questo estremismo terrestre. Il personale trainatore del Celtic si contorceva dalla rabbiosità, era lì per fare giustizia arcaica, ma il sesto portiere degli scozzesi, memore di una vacanza erotica nello stivale si fece ricordanza di un antichismo testo costituzionale, e prontamente lo riferì al massiccio trainatore ” E’ punita ogni violenza fisica e morale sulle persone”.

Pensando che il leggio aveva validanza solo nel confino italiota decise comunque di scaricare il bilioso opprimente, e vittima ne fu proprio il sesto portiere, trasportate poi d’urgenza nel bagnasco con zigomosità maciullate e dentume divelto.

I celti sono signori, non Signore. Hanno evitato di parlare a caldo, soprattutto perché non ce n’era traccia. Hanno fatto visionarietà continuativa del filmesco del match, e alla fine sono pervenuti al denuncioso. Nel dossier inviato alla Uefa l’allenatore Lennon, consanguigno del Bitols John, ha voluto unire un dischetto, un 33 giri inciso da lui per l’occorrenza; dalle prime indiscreziosità rivelate da un segretariato corrotto è emerso che le prime strofe suonano così “Imagine che non esista il sudditanzo, Imagine che tutta la gente sia onesta, Imagine che Conte stia seduto tranquillo, Imagine che Marmotta non minacci, Imagine…”. Fondamentalismo per capire il sentimentale accorporato al testo è canticchiare sulle reali note del brano di John Lennon.

Ultima cosa. Nel dossier inviato al Platano francese si fa riferimento alla validità ancora integra dell’art.18. Il dossier si chiude con queste parole ” Sono proibite le associazioni segrete”.

Carlo Lettera
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