Adesso non cominciamo con Rolando

Rolando2Vi prego, e vi prego seriamente, adesso non cominciate con Rolando. Stamattina per le strade c’era già una brutta aria giustizialista, ho sentito con orrore che si accostava il neoacquisto portoghese all’oggetto adibito a intercettare i rifuti.

Non scherziamo ragazzi, non si ragiona così. Chi esegue il calcolo “Tre gol subiti, e in difesa c’era Rolando”, commette un grave errore di intelligenza e di giustizia. Il centrale difensivo non ha certo brillato, ma la sua prestazione non è stata inferiore a quella degli altri due del terzetto, Britos e Gamberini.

Anzi, a dirla tutta i suoi primi minuti mi hanno incantato per la calma che predicava ai compagni, per come si assumeva la responsabilità di guidare i movimenti del reparto, per come si dimostrava tranquillamente un leader.

Certo qualche errore ci sta; non dimentichiamo che quest’anno ha giocato solo cinque minuti, e che ha dovuto adattarsi in brevissimo tempo ad un nuovo schema difensivo.

Prima di inchiodarlo alla croce dei bidoni, vi prego, rileggete quello che ha fatto, gettate l’occhio sui suoi movimenti, amate in lui la potenzialità futura e non solo la resa attuale.

Rolando non è Fernandez, è un centrale già testato, un calciatore che sa come si vince, che ha esperienza e personalità.

Vi prego, non cominciamo con lui, non vi fermate a una sconfitta o a un errore. L’uomo si rivela figlio del tempo. E il tempo darà ragione a Rolando.

Carlo Lettera
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