Napoli v Catania 2-0, le pagelle

Serie A TIM 2012-2013
napolicatania23a Giornata
Stadio San Paolo, Napoli
NAPOLI v CATANIA

Le pagelle

DE SANCTIS 6,5 – Firenze, per fortuna, sta diventando un ricordo abbastanza lontano, celandolo ulteriormente con una prestazione solida, dove sbriga al meglio ciò che deve. Un’uscita spericolata nel primo tempo, un grande intervento su Lodi nella ripresa; quanto basta per garantirsi un’ampia sufficienza, solo un mese fa una chimera.

 

GRAVA 6 – La forma è quella di un calciatore fermo ai box da tanto, ma l’ardore e la grinte è quella dei bei tempi. Giocare contro Gomez non è uno scherzo, considerata la diversità di passo tra i due, ma ciò nonostante il difensore azzurro se la cava con esperienza, qualità con cui sopperisce  alla maggiore freschezza dell’argentino, senza rinunciare a qualche rudezza, talvolta eccessiva.

 

CANNAVARO 7 – Da squalificato a goleador, nell’arco di due partita. Tiene a bada Bergessio, a cui concede davvero poco o nulla, costringendo l’argentino a girare al largo dell’area di rigore per cercare qualche pallone giocabile. Nell’occasione del gol è bravo a farsi trovare pronto in area per battere a rete, poi è sicuro anche in condizioni di particolare forcing del Catania.

 

GAMBERINI 6,5 – Non è appariscente, ma la sua presenza si fa sentire. Gli tocca Barrientos nel primo tempo, Gomez nel secondo nel particolare gioco di scambio degli attaccanti etnei. Il nostro non ha problemi a disinnescare le due potenziali “bombe”. Ordinato quanto basta, energico altrettanto, si dimostra estremamente importante nel garantire solidità al reparto.

 

MESTO 5,5 – Potrebbe fare molto di più, soprattutto nel primo tempo quando Rolin lascia abbastanza spazio per poter penetrare nel fianco della difesa catanese. Soffre la pesantezza del campo e la scivolostà del pallone, sbagliando alcuni facili cntrolli. Si vede nella ripresa con un buon cross che Cavani spreca. Può fare di più e meglio.

 

BEHRAMI 5,5 – L’ammonizione subita ad inizio gara lo limita per tutta la permanenza in campo, che lo vede troppo contratto e “costretto” a lasciar giocare i centrocampisti avversari. Si limita d un lavoro di presenza passiva in mezzo al campo, monitorando l’azione di Lodi, sicuramente l’elemento più tecnicamente dotato del centrocampo catanese, recuperando però meno palloni rispetto al suo solito standard.

 

DZEMAILI 5,5 – Dovrebbe espletare la mansioni di solito consone ad Inler, ossia interdizione e ripartenza dell’azione, ma in certi casi sembra tirarsi fuori dalla mischia e quando vi entra, giocoforza, pecca del suo limite più evidente, il tenere troppo palla finendo per perderla. Nella ripresa, fa scudo davanti alla difesa, e solo in poche circostanze riesce ad alzare il baricentro della squadra.

 

HAMSIK 7,5 – Bravo a staccarsi, quando può, dalla cono visivo di Izco che agisce nella sua zona ed entra nelle due azioni decisive della gara. Prima corregge il tiro-assist di Zuniga trasformandolo nel gol del vantaggio, poi invita Cannavaro al raddoppio con un passaggio che chiedeva solo di essere spinto in rete. Stavolta lo si vede un po’ meno che in altre circostanze e nel secondo tempo cala alla distanza, ma giocare su un campo così pesante è delittuoso per la sua classe. Che non manca di mostrare, nemmeno in questa circostanza.

 

ZUNIGA 7 – Si produce nel mezzo-assist mezzo-tiro che Hamsik poi trasforma nel vantaggio. Ma la sua partita non è solo racchiusa in quest’episodio, per carità decisivo. Finalmente nessun funambolismo fine a se stesso, ma solo giocate che hanno una logica, e una prova solida soprattutto dal punto di vista difensivo, bravissimo a chiudere la corsia a Bellusci ed a frapporsi come ultimo baluardo in situazione che si presentavano abbastanza complesse. Con Armero sarà una bella battaglia intestina.

 

PANDEV 6 – Non è sempre lucido nelle giocate, ma insieme a Cavani lotta e si sacrifica per trattenere palloni e conquistare falli su falli. E’ sua la prima conclusione della gara, ma è fuori misura; corregge il calibro a lungo andare, avviando l’azione del vantaggio con un delizioso cambio gioco su Zuniga. Resta vivo nella partita, accrescendo il suo minutaggio, sintomo di una condizione atletica che pian piano sta tornando ottimale.

 

CAVANI 6,5 – Non segna ma il suo contributo alla causa è encomiabile. E’ sempre pronto a pressare in prima battuta su Spolli, o chiunque imposti l’azione dalla difesa, ed è altrettanto presente quando c’è da spazzare nella propria area di rigore. Trema ancora, la traversa, su un suo tracciante su calcio di punizione, unica limpida occasione da rete, in una serata arida di occasioni, come spesso gli accade col Catania. Ma la presenza in campo c’è e si vede.

 

INLER 6 – La sua gara, al posto di Behrami, inizia con un diverbio con Bellusci, ed è poi continuata posizionandosi davanti alla difesa cercando di dare ordine alla squadra, con un occhio di riguardo ad Almiron, potenzialmente pericoloso dalla distanza.

 

INSIGNE S.V. – Pochi minuti, ma non sufficienti per poter incidere in una partita che ormai s’incanalava su binari favorevoli. Ci si vede all’Olimpico.

 

ARMERO S.V. – Vedi Insigne

 

MAZZARRI 7 – Sceglie di giocare secondo il suo dogmatico 3-5-1-1, schierando (e rischiando) dall’inizio Grava. La scelta lo premia, così come è saggia la gestione delle sostituzioni; giusto far uscire Beharmi e non Dzemaili per far posto ad Inler. Entrambi ammoniti, meglio salvaguardare il biondo svizzero per la partita di Roma che non l’ex-parmense, già diffidato e dunque assente nella trasferta capitolina. Buona la prestazione in difesa, con reparto che ha ritrovato solidità e tranquillità, lasciando davvero poco al temutissimo trio d’attacco catanese. 

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