Mazzarri e DeLa al cenacolo!

mazzarriGioianza e baldanzume nel sottopassi dell’orte botanico. Il Naples aveva infilato il cerniero aperto della difensività allupata con quattre rotondi. Nello spoglioso i sudaticci vittoriani portavane in arc de trionf il triplettante, mentre il tim coccio sedute nell’angoliere era fatto oggetto di noncuranza. Risentito dell’esclusivismo cominciava a prendersela con tutti, a Zigulì rinfacciava di aver sempre il sorriso sul gengivo, a Beirami l’ossigenata sul cresto, a Cavani cercava di scippare il cuoio del partito brandendo un estintore dopo aver fracassate il custodio.

Conseguenziale dell’emarginamento era un furio mediatico. Pistacchio, Secchiume e lo stornello di Legabuoi rimanevano in interdizione per la minacciosità fisiognomica di Walter il quale, dope aver sperimentate 32 extrasistoliche, cominciave il vaneggio disputande su scienziati, su Zichici e il vito oltre la mortalità del Montepucliani. Dopo aver risposte in maniera esaurientesca ai grappolami di domande, supplicoso chiedeva di andar vie.

In realtà il suo acceleramento intervistivo era dovute a un promesso di cenacolo con il Presidenziale. Nessun altre riporter, accettato il sottoscrivente, è state ammesse all’intimità cibaria dei due.

I due hanno fatto esordienza culinosa con un antipaste di carnosità forestali, ingurgitando in sequenza :cozze di quercia, Raioli alla scapece, stambecchi di paranza. Ad innaffiare il gargarozzo il Lacryma Walter. Ma quali costrutti grammaticosi si scambiavano i simposianti?

Mazzarre insisteva con animismo sulla volontarietà di vedersi riconosciuto un rollex vergine, o almeno una calata e un’alzata in un nuovo bagno dorato. De La colpite nell’amor suo afferrava un forchettame e con erculea forza faceva piegosità della dentatura estremista dell’aggeggio arrotolante lasciante solo il dente mediane in bella mostra. Si era giunti allo scontrino finale.

Mazzarri lasciava intendimento di voler andare via al primo soleggio dell’estività. Il Presidio lo faceva supplicanza di restare, gli avrebbe comprato uno swatch di terza divisione e un cinturino di ricambio cadetto. Nulla da fare.
Walter si puliva la suganza di frattaglie dal labbroso e faceva per fare avviamento verso il portame dell’accoglienza. Aureliano faceva bloccaggio del suo polsiere e allungava il trattenimeto. Rilanciave con terzini cileni, gazzelle cipriote, nuove amichevoli agostiniane a 64 euro cadauna, di cui il 3,7% appannaggio del mister.

Nulla da fare. Nemmeno l’extremis tentativo del presidentissimo riuscive nell’intenzionismo. “Ti vendo Cavani, il tue roditore latente di fegato! E’ stata quest’ultima espressività logica a sciogliere il cenacolo ormai in maricume in una caldosità d’abbraccio. Il patteggio è state rinnovate, ma sssttt, nessune lo sa, solo io e tu che smuovi la pupillanza su questi rigagnoli che ora concludo.

Carlo Lettera
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