Le pagelle del 2012, azzurro per azzurro. Ottava parte: da Uvini a Zuniga

Napolichelseatifo2011Si chiude il 2012, e come ogni fine d’anno SpazioNapoli giudica, in base al rendimento globale nell’anno solare, tutti i calciatori che hanno vestito la maglia azzurra; da quelli che sono arrivati ad Agosto senza dimenticare i ragazzi che hanno lasciato il sodalizio partenopeo a Giugno. Un’iniziativa simpatica che accompagnerà i lettori fino alla fine dell’anno, cercando di colmare il vuoto di Napoli e di calcio giocato del periodo natalizio, e sperando di farlo in un modo gradito.

 

UVINI S.V. – Acquisto dell’ultimo minuto durante la sessione di mercato estiva, il difensore brasiliano non è mai entrato nella grazie del mister, reputato forse troppo giovane ed inesperto per il calcio italiano. Praticamente mai utilizzato se non nella “passerella” di Europa League contro la PSV Eindhoven, dove ha dimostrato di avere stoffa per diventare un buon difensore, ma sfortunato per aver giocato in contesto troppo particolare per trarne un giudizio totalmente positivo.

 

VARGAS 4,5 – Doveva essere il fiore all’occhiello di inizio anno, ma dopo appena dodici mesi stiamo purtroppo parlando di un clamoroso buco nell’acqua, ma non solo per colpe proprie. Il primo semestre è stato un disastro completo, vittima di una gestione per certi versi discutibile da parte di Mazzarri e di una mancata integrazione con il resto della squadra. Sembrava potessero cambiare le cose con la nuova stagione, ed effettivamente la tripletta rifilata all’AIK lasciava ben sperare, ma è rimasto un unico raggio di sole, oscurato da tante prestazioni (alcune sfortunate) troppo sotto la media. Si prospetta, per il 2013, la separazione dal Napoli, ma non si sa ancora se si tratterà di un arrivederci o di un addio definitivo.

 

ZUNIGA 6,5 – Il colombiano è riuscito sempre di più a calarsi nella parte del terzino sinistro adattato, vincendo addirittura il dualismo che, ad inizio anno, lo vedeva opposto a Dossena, costringendo quest’ultimo ad una poco gradita permanenza in panchina. Gare di sostanza, di corsa e di abnegazione anche se, naturalmente, qualche imperfezione (anche più di una) resta. Stiamo parlando comunque di un giocatore che nel tempo si è saputo riciclare in un nuovo ruolo, acquisendone una discreta padronanza. Peccato che in certi frangenti è ancora troppo arruffone, voglioso di provare giocate, belle da vedere,  ma fini a loro stesse.

FINE

ANTONIO SALVATI
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PRIMA PARTE: Ammendola, Aronica, Behrami, Britos, Campagnaro
SECONDA PARTE: Cannavaro, Cavani, Chavez, Colombo, De Sanctis
TERZA PARTE: Donadel, Dossena, Dzemaili, el Kaddouri, Fernandez
QUARTA PARTE: Fideleff, Fornito, Gamberini, Gargano, Grava
QUINTA PARTE: Hamsik, Inler, Insigne L., Insigne R., Lavezzi
SESTA PARTE: Lucarelli, Maggio, Mascara, Mesto, Pandev
SETTIMA PARTE: Rinaudo, Rosati, Santana

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