Le pagelle del 2012, azzurro per azzurro.Quinta parte: da Hamsik a Lavezzi

Napolichelseatifo2011Si chiude il 2012, e come ogni fine d’anno SpazioNapoli giudica, in base al rendimento globale nell’anno solare, tutti i calciatori che hanno vestito la maglia azzurra; da quelli che sono arrivati ad Agosto senza dimenticare i ragazzi che hanno lasciato il sodalizio partenopeo a Giugno. Un’iniziativa simpatica che accompagnerà i lettori fino alla fine dell’anno, cercando di colmare il vuoto di Napoli e di calcio giocato del periodo natalizio, e sperando di farlo in un modo gradito.

 

HAMSIK 8 – Sicuramente tra i protagonisti della stagione scorsa ma soprattutto di quella in corso. Memorabile il morbido tocco con cui suggellò la finale di Tim Cup all’Olimpico, ma quello che più sta tutt’oggi sorprendendo è il piglio e la personalità con la quali lo slovacco si è fatto carico di pesanti responsabilità prendendo per mano la squadra quando in difficoltà, una positiva inversione di tendenza rispetto alle scorse stagioni che lo vedevano tra i primi a mollare la presa. Tatticamente, nella seconda metà dell’anno, giovando di più libertà d’azione e sgombro della presenza di Lavezzi, ha trovato con molta più facilità la via della rete. Leader silenzioso.

 

INLER 6,5 – Prima parte del 2012 in chiaroscuro, dal gol purtroppo inutile di Stamford Bridge alle delusioni in campionato dove più volte è finito in panchina per fare spazio a Dzemaili. La lieta sorpresa nella stagione in corso, quando il suo rendimento è notevolmente aumentato da quando c’è il suo connazionale Beharmi a fiancheggiarlo ed a proteggerlo. Non è un caso che il leone azzurro ha già segnato tre volte in campionato, sintomo di una ritrovata sicurezza in se stesso e nei propri mezzi. Naturalmente è lecito aspettarsi di più, poiché nelle corde nel numero 88 partenopeo, ma se pensiamo ai primi mesi dell’anno non possiamo che ritenerci soddisfatti, almeno per il momento.

 

INSIGNE L. 7 – Tornare a Napoli dopo un pellegrinare in giro per le serie minori e conquistarsi un notevole spazio nella squadra titolare non è affatto semplice, così come è stato semplice raccogliere il titolo di “erede di Lavezzi” dimostrandosi pienamente all’altezza. Tanta la qualità di gioco espressa dal talento napoletano pari alla spavalderia con la quale cerca la giocata ad effetto, sempre e dovunque. A suo attivo già tre reti in campionato, ma la cosa più importante è la sensazione che possa fare molto ma molto di più se sfruttato meglio tatticamente.

 

INSIGNE R. S.V. – Dicono di lui che sia più forte di Lorenzo: ben venga. Nel frattempo si è dovuto accontentare di esordire in Europa League nella passerella casalinga contro il PSV Eindhoven. Sicuramente, la sfrontatezza è quella del fratello, già messa in mostra nella succitata partita, sfiorando addirittura la rete spettacolare; evidentemente è un dono di famiglia. Guida la formidabile formazione primavera, ma chissà se il 2013 non lo consegni stabilmente alla prima squadra. Vedremo.

 

LAVEZZI 6 – Il suo momento d’oro tra Febbraio e Marzo quando fu particolarmente fruttifero anche sotto il profilo realizzativo, godendosi la sua serata di gloria in Champions League, con la doppietta al Chelsea. Gol importanti anche a Parma e con l’Inter, poi un infortunio che ne ha condizionato poi il finale di stagione 2011-2012, ritornando in campo svogliato fisicamente e mentalmente, conscio di un futuro lonatno da Napoli già segnato, promesso sposo dell’Inter prima e del PSG dopo, addirittura fischiato dalla tifoseria che lo ha idolatrato per cinque anni.

(segue)

ANTONIO SALVATI
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PRIMA PARTE: Ammendola, Aronica, Behrami, Britos, Campagnaro
SECONDA PARTE: Cannavaro, Cavani, Chavez, Colombo, De Sanctis
TERZA PARTE: Donadel, Dossena, Dzemaili, el Kaddouri, Fernandez
QUARTA PARTE: Fideleff, Fornito, Gamberini, Gargano, Grava

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