Napoli v Bologna 2-3, le pagelle

napolibologna23Serie A TIM 2012-2013
17a Giornata
Stadio San Paolo, Napoli
NAPOLI v BOLOGNA 2:3

Le pagelle

DE SANCTIS : 5,5 – Rimane prigioniero delle sue insicurezze in uscita, restando nella “terra di nessuno” lasciando passare il pallone, altrimenti suo, in occasione del gol di Gabbiadini. Rimane inchiodato anche sul gol regolare di Gilardino, ed anche sulla (splendida) rete di Kone, la conclusione non sembra irresistibile, sebbene esteticamente meravigliosa.

 

GAMBERINI 6 – Ha il merito importantissimo di aver segnato la rete del momentaneo pareggio, da attaccante puro, ma  fino a quel momento aveva il suo gran da fare per tamponare le falle che si aprivano dal suo lato. Gabbiadini e Diamanti lo infastidiscono non poco, ma se la cava con esperienza fino alla sostituzione per infortunio.

 

CANNAVARO 5,5 – Rovina una prestazione altrimenti sufficiente con la macchia sulla rete di Portanova, lasciato colpevolmente libero di colpire di testa. Gilardino lo aveva impegnato in diverse circostanze, sfuggendogli in occasione della rete (ingiustamente) annullata, ma per il resto lo aveva ben arginato.

 

BRITOS 5 – La sua partita dura solo un tempo, sacrificato in nome di un modulo più offensivo, atto a recuperare lo svantaggio. ISul gol di Gabbiadini la sua postazione rimane colpevolmente sguarnita, lasciando l’attaccante libero di colpire davanti a De Sanctis. Ruvido in certe occasioni, sembra tornato lo spaesato difensore poco ammirato la scorsa stagione.

 

MAGGIO 5 – Non è accanimento, ci mancherebbe, ma è impossibile vedere il bicchiere mezzo pieno nella sua ennesima prestazione incolore. La sua fascia è un feudo bolognese, preso d’infilata più volte prima da Cherubin, poi da Morleo che lo gestisce più che bene. Si propone, a dire la verità, più volte in fase propulsiva, ma i risultati sono pressoché scadenti. Troppe incertezze anche quando deve disimpegnare coi compagni, sbagliando facili tocchi e facendosi prendere in controtempo più volte. Causa ingenuamente il fallo da cui scaturisce il gol di Portanova. Amara ciliegina sulla torta.

 

BEHRAMI 6,5 – E’ l’unico che non perde il senso della posizione, cercando di tenere attivi i collegamenti tra i reparti azzurri. Inizia maluccio, in verità, a barcollare tra i portatori di palla felsinei, però sale col passare dei minuti, raccattando palloni su palloni spezzando fin quando possibile le azioni del Bologna, alimentando le ripartenze azzurre. Purtroppo non è bastato.

 

INLER 6 – Una partita onesta dello svizzero designato alla regia della squadra; quando può cerca di iniziare velocemente la manovra, ma almeno nel primo tempo è compito assai difficile a causa della stretta rete di maglie rossoblu. In fase passiva, invece, si piazza davanti alla difesa a cercare di turare le falle dove può. Cerca la conclusione a rete, come nel finale, ma senza esiti.

 

HAMSIK 6,5 –  Fatica ed entrare in gara, chiamato in causa poche volte, e mal supportato dalla posizione di Cavani ed Insigne troppo lontani tra loro. Molto meglio nella ripresa, quando trova anche in Pandev un importante punto di riferimento, avendo più soluzioni offensive ed un Insigne più presente nel gioco. Approfitta del calo del pressing del Bologna per illuminare la scena in cabina di regia offensiva. Ma l’effetto dura poco.

 

ZUNIGA 6 – Una partita onesta, con qualche spunto interessante sulla sinistra, dove ingaggia un bel duello con Motta fatto di sprint continui da una parte e dall’altra. Con la difesa a quattro, indietreggia sulla line dei terzini, limitando pertanto il suo raggio d’azione. D’altra parte, dopo Motta, anche Garics ha dato grattacapi, come il cross su cui Kone si è inventato il gol capolavoro del pareggio.

 

INSIGNE 6,5 – Primo tempo troppo poco sollecitato, troppo statico e troppo largo sulla sinistra per poter fare male come nelle sue possibilità. Nella ripresa tutta un’altra storia, innescando entrambe le reti azzurre prima con un tiro-cross su cui Gamberini si fionda per il pareggio, poi il meraviglioso assist su cui Cavani non ripete (per fortuna) San Siro. Poteva rimanere in campo qualche altro minuto.

 

CAVANI 6 – Il gol è l’esatto replay di quello fallito la settimana scorsa al Meazza, ma stavolta El Matador non ha sbagliato. Prima non ha sicuramente brillato; qualche conclusione nel primo tempo, nella ripresa un gol fallito davanti ad Agliardi. Troppo nervoso ed intento a rimproverare il compagno che non gli dà la palla. Certo, segnare è bello e utile, ma a volte devono tirare anche i compagni, che in certe circostanze intimorisce.

 

PANDEV 6,5 – Il suo ingresso ravviva e regala più inventiva e soluzioni offensiva al reparto, troppo statico nel primo tempo. Riesce a trovare subito la posizione in mezzo al campo e proporsi per giocare di sponda per il compagno vicino, oppure per offrire spunti deliziosi in profondità, come quando spedisce Cavani verso Agliardi. Buono, anzi ottimo rientro.

 

 

DZEMAILI 5 – Entra in campo ma in pochi se ne accorgono. Dovrebbe ricoprire la posizione scoperta da Hamsik, sulla mezz’ala sinistra, ma non si cala a dovere nella parte. Poche volte chiamato nel vivo del gioco, non lascia traccia di se, se non per alcuni suggerimenti totalmente sballati.

 

 

CAMPAGNARO 5,5 – Il suo ingresso non restituisce sicurezza al reparto, anzi ne contribuisce al suo totale disassemblamento. Salva bene su Gilardino, ma sul gol di Portanova non sembra esente da colpe, tagliato fuori immediatamente dalla traiettoria velenosa di Diamanti.

 

MAZZARRI 5,5 – Il Napoli del primo tempo è imbolsito, statico e confusionario. Agliardi ci mette del suo, certo, ma il Napoli sembra accettare passivamente il gioco del Bologna che, va detto, dovrebbe chiudere la prima frazione sul doppio vantaggio. Nella ripresa indovina l’ingresso di Pandev, mentre Maggio in campo è ancora un mistero, così come le continue amnesie e cali di concentrazioni che costano reti e punti. Il Napoli non è una squadra capace di amministrare un risultato perché non ha dei palleggiatori, sarà bene che il mister lo faccia capire ai giocatori, altrimenti si rischia di bruciare anche la posizione Champions, dove il Napoli può ancora legittimamente ambire.

 

 

 

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