A S.Sirio ho visto uno stellame

La motivanza del mio gioioso e del seguente enomiastico non è, anche se sembrerebbe giustificante al più ultimo dei parruchianti del mio chiesaggio, la mia compaesanità con l’Insignante del rotondame, ma unicamente l’accertazione acrilica di un evente che ha deliziate le pupille gustative del popolamento tifotico: la sguscianza snocciolata dal nostro-omo di Fracta-Major nel difensivo biforcuto della Terza Internazionale (ora in promozione a Seconda).

Stoppamenti al volè, taccosità in acceleramento gravitazionale,sterzaggini improvvisate come le ricandidosi politiche del nano del wafers del Loacker. Tiraggi elicoidali ridenti e fuggitivi per un peloso all’orbitosità del rezzo.

Tutti i commendatori della sportivanza, da Media dell’Ott, SKy-erato, Reo due, Il Bello del cacio, hanno spese un parolame gagliardesco nelle conformità di Lorenzo.

Alla Scalata del calciume l’hobbyt celestiale ha fatto donanza di colpi eccelsivi per un insordiente nel massimo serio.
Sgrezzato come un pannocchio divelto di bucciosità, era sciolto nel corsetto, security nel suo idealismo, autovelox nel suo scatto al secondo senza risposta. Zainetto, Personal Jesus, Nat’omm, il Lacustre, Assopogliatutto, a turnanza venivano superati dal talentismo giovenale.

Che sera a S.Sirio. Un nuovo stellame ha arrossato gli irideschi dei convenuti. Per fare cronacanza con oggettosità non si può mettere lo scoccio al labbroso, e far finta di non aver visto il vistoso Amaro di Goran. Il capellame era più insolito del solito, il testuggine inclinava verso la terrestrità, il vociare spento, come chi ha visto e compreso lo sboccioso di un nuovo astrale.

N.B Ogni fattanza e avvenuto è puramente il veritiero. Personaggi e ambientamenti non sono frutti del fantastico. A testimonio giurante mi pongo me medesimante, Frattese che ha fatto visitanza di Insigne più volte in carni e ossuti.

Carlo Lettera
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