Napoli-Psv a porte chiuse, non è detta l’ultima parola

La decisione sulla squalifica del San Paolo per l’ultimo atto della fase a gironi di Europa League tra gli azzurri ed il Psv è slittata di qualche giorno. La sentenza, infatti sarebbe dovuta arrivare ieri, ma la commissione ha preferito prendersi ancora qualche giorno, per esaminare nuovamente i margini di una squalifica che, a questo punto, poco peserebbe sulle sorti della competizione, considerando che il Napoli ha già passato il turno ed il Psv è fuori da ogni gioco. Volendola dire tutta, l’eventuale squalifica e la relativa gara a porte chiuse potrebbe essere un sedativo necessario per gli zelanti commissari Uefa, alquanto pignoli durante le ispezioni all’impianto di Fuorigrotta.

A testimoniare questa tendenza l’assessore allo sport del Comune di Napoli, Giuseppina Tommasielli, che, a Radio Kiss Kiss Napoli, ha raccontato dell’episodio relativo al controllo avvenuto alcune settimane orsono: «Per quanto riguarda la chiusura del San Paolo per problemi strutturali non esiste nulla, e che io sappia il pericolo di ordine pubblico (per Napoli-Psv) sembra sia stato scongiurato. Debbo ricordare però quella sera di grande pioggia, durante la quale gli ispettori, fino a mezzanotte, cercarono di trovare qualche difetto allo stadio. Pareva ci fosse un certo accanimento, avvertivamo un fumus persecutionis; è vero che i problemi ci sono e non sono pochi, il San Paolo è uno stadio molto vecchio ma quella sera esagerarono».

Ricordiamo che gli atti denunciati dai commissari Uefa durante il match contro il Dnipro parlano di scale occupate nelle curve, petardi e fumogeni, e ancora parti di intonaci pericolanti, insomma roba di poco conto, volendo considerare che sono ben altri i problemi che possono determinare lo svolgimento di una manifestazione sportiva. Risolvere queste mancanze dell’impianto sembra davvero essere l’ultimo dei problemi per consentire agli azzurri di salutare il proprio pubblico e festeggiare il passaggio del turno, basta convincere gli ispettori Uefa con piani d’intervento convincenti e sbrigativi, due aggettivi che sembrano attualmente lontani dai parametri del Comune di Napoli. A meno che De Laurentiis…

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