Video – Amarcord, Genoa e Napoli, la nascita di un indissolubile gemellaggio

Una simpatia, la più longeva della Serie A, mai messa in discussione. Un reciproco affetto, l’unione di intenti tra due tifoserie lontane ma simili, la difesa dei colori dell’altra trascinata sui campi italiani, anche quando c’è semplicemente da difendere una rispettabilità verso gli amici di un trentennio. Già, trent’anni sono passati dal quel giorno, 16 Maggio 1982, quando il Genoa era affacciato sul baratro della Serie B, tenendosi aggrappato alle calcagna di un Milan in crisi, ma con un turno favorevole proprio quando sarebbero servite situazioni ben più difficili.

Briaschi porta in vantaggio il Grifone, uscendo vincente da una mischia su calcio d’angolo. A Cesena, la squadra di casa ospita il Milan, che si ritrova subito sotto di due reti. Ottime notizie, dunque, per i rossoblu. Ma l’imponderabile è dietro l’angolo, e al San Paolo Criscimanni porta il Napoli al pareggio. Nulla è perso, ma il Milan incombe con un “uno-due” e si porta sul pari a Cesena. Brutti presagi, confermati dal vantaggio partenopeo con Musella, e le speranze genoane vengono infrante. Piove sul bagnato quando arriva la notizia secondo cui il Milan si sia portato in vantaggio contro i bianconeri cesenati, completando una rimonta storica. A questo punto entra in campo la leggenda popolare, secondo cui il portiere azzurro Luciano Castellini sbagliò, con un pizzico di volontarietà, una rimessa in gioco, consentendo al Genoa di guadagnare un insperato calcio d’angolo, da cui il subentrato Faccenda raccoglie il cross per mettere in rete un pareggio fino a quel momento impensabile per la mole di gioco proposta dai liguri.

Esplode la tifoseria rossoblu, scene di delirio e attesa spasmodica all’aeroporto di Genova per attende e osannare i trionfatori, il Grifo e salvo e gli applausi del San Paolo si diffusero a scena aperta, la gioia dell’avversario si trasformò in consapevolezza di aver recato felicità ad una città che, nei tratti somatici e in alcuni aspetti storici somiglia sfacciatamente ad una Napoli del nord. Soliti romantici questi napoletani sbotterà qualcuno, un romanticismo che ha però consentito di gioire e soffrire negli anni assieme ad un gruppo di “tifosi storici” che oggi ancora difendono un’amicizia che nel tempo è destinata a durare e a rinverdirsi ogni qual volta.

Emblematico fu l’articolo de “Il Mattino” il giorno dopo il match; “Il Napoli autore di una brutta Faccenda“. Più che brutta, oggi diremo che si tratto di un gesto, un’ancora di salvataggio, come se si fosse trattato di aiutare un popolo a sorridere, a discapito di un’altro che di sofferenze, sportive si intende, ne ha vissute ben poche. Per una volta accadde che il povero sorrise ed il proverbio, successivamente encomio, ancora dopo titolo preso in prestito per una famosa soap opera, fece capolino sulla bocca dell’opinione pubblica: “Anche i ricchi piangono“.

Ecco il video della nascita del gemellaggio

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