Napoli v Dnipro Dnipropetrovsk 4-2, le pagelle

Europa League 2012-2013
1°Turno, 4a Giornata
Stadio San Paolo, Napoli
NAPOLI v DNIPRO DNIPROPETROVSK 4-2

Le pagelle

ROSATI 5,5 – Poco reattivo sul diagonale vincente di Zozulya, un errore abbastanza vistoso che fa cumulo insieme agli svarioni purtroppo offerti nella doppia trasferta Olanda – Ucraina. Purtroppo sta buttando al vento le poche occasioni che avrebbe per emergere.

 

FERNANDEZ 5,5 – Sul lato destro, nella difesa a tre, è inadeguato e lo si sapeva; Konoplyanka lo mette spesso in difficoltà, ma il cambio di passo c’è ed è evidente. Le perplessità emergono da calcio da fermo, dove il nostro si lascia sorprendere, come accade nel gol del pareggio ucraino quando perde la marcatura di Fedetskiy. Emerge nella ripresa, quando Konoplyanka cala e la partita si mette molto di più sul piano fisico.

 

ARONICA 5,5 – Gioca come difensore centrale, qualche metro più indietro di Fernandez e Britos, dovendo chiudere, di fatto, in seconda battuta qualora ce ne fosse bisogno. Arriva però in ritardo sulla conclusione vincente di Zozulya, lasciato però troppo libero di battere a rete. Un concorso di colpa da dividere con Britos e Vargas, che perde il pallone a metà campo.

 

BRITOS 5,5 – Zozulya è il suo uomo, quando quest’ultimo è girato spalle alla porta. Riesce a disinnescare, in queste circostanze, le cattive intenzioni del centravanti ucraino. Gli va male quando, si fa trovare troppo alto, in occasione del raddoppio lasciando al suo avversario  una prateria. Nel complesso accusa una sorta di timore ed imbarazzo negli appoggi. Ha però come attenuante il lungo stop per infortunio, prima di stasera.

 

MESTO 6,5 – Una piacevole sorpresa sul versante destro, dove il laterale ex-Genoa trotta per buona parte dell’incontro, sfornando molti traversoni, alcuni dei quali davvero pericolosi. Mette in ambasce Denisov, superandolo in più di una circostanza. Inoltre, nella ripresa, sfiora la rete, mandando il suo fendente di destro a pochi centimetri dalla rete. Potrebbe meritarsi una maglia da titolare anche contro i suoi ex compagni.

 

DONADEL 5 – Una presenza abbastanza impalpabile nel cuore del centrocampo azzurro. Si prodiga, ci mette l’anima, ha spirito di abnegazione e per questo va lodato, ma va in difficoltà alla minima pressione di Rotan e Kavanka. Esce nella ripresa per esigenze di risultato.

 

INLER 6 – Una partita dove fa il bello ed il cattivo tempo. In alcuni tratti della partita è padrone del centrocampo, andando a recuperare buoni palloni e controllando da vicino Aliyev, cliente abbastanza scorbutico. In altre situazioni, invece, è piuttosto passivo davanti al possesso palla ucraino, forse anche poco supportato da Donadel e Dzemaili in fase calante dal punto di vista fisico. Cerca la rete con la solita stoccata dalla media distanza, ma gli va male.

 

DZEMAILI 6,5 – Brillantissimo nel primo tempo, il migliore degli azzurri quando si inserisce tra le due linee della Dnipro, allargando il gioco su Mesto o cercando la profondità su Cavani. Il giochetto riesce benissimo in apertura, quando lo svizzero rifornisce proprio l’uruguaiano per la rete del vantaggio. Poi, una presenza, in fase di impostazione, che nella ripresa stranamente cala, anche se rimane a erigere una diga contro le incursioni ucraine.

 

DOSSENA 6,5 – Altra piacevole sorpresa, stavolta dal binario mancino, dove il lodigiano mulina metri come ai bei tempi e rendendosi pericoloso in avvio, quando ha due buone occasioni per segnare. Rispetto ad altre prestazioni, però, è costante e non accusa i soliti imbarazzi, soprattutto fisici, governando bene la sua zona, e trovando anche il tempo per entrare nell’azione del vantaggio azzurro (il secondo).

 

VARGAS 4,5 – Purtroppo altra partita negativa per il cileno e la sensazione che il suo tempo a Napoli sia scaduto. Eppure non era partito male, scambiandosi spesso la posizione con Cavani, offrendo pochi punti di riferimento alla coppia centrale Mazuch – Odibe. La sua partita vive di fiammate fino al banale pallone perso a centrocampo che avvia l’azione del raddoppio della Dnipro. Fine della trasmissione.

 

CAVANI 9 – Inutile sprecare parole per un attaccante che segna quattro reti. C’è tutto il repertorio: gol di rapina, gol di prepotenza, gol su punizione. Senza dimenticare che, sui palloni alti, è il “difensore” più abile. Fuoriclasse, e non da stasera.

 

HAMSIK 7 – Così come contro l’AIK, il suo ingresso cambia il volto dell’attacco azzurro che, con lui, assume un tasso di fantasia e spregiudicatezza decisamente superiore. Agisce sulla zona di mezzo sinistro puro, cercando spesso il dialogo con Insigne e Cavani. I tre parlano la stessa lingua ed il gol di Cavani (il terzo) è il frutto di tale sintonia. Colpo di tacco di Insigne, assist di Hamsik e gol del Matador.

 

INSIGNE 7 – Anche lui da il suo buon contributo per la buona riuscita della rimonta azzurra. Sull’out sinistro punta Mandzyuk vincendo spesso i duelli che li vede contrapposti. Gli manca la rete, che sfiora con il suo solito destro a giro, ma si riscatta ampiamente più tardi, inventando il colpo di tacco che porta poi alla tripletta di Cavani. Adesso, continuità e concretezza.

 

PANDEV S.V. – La sua è una presenza di contorno, perché il macedone non riesce mai ed entrare in partita

 

 

MAZZARRI 6 – La squadra proposta è sicuramente la migliore, tra le quattro versioni esibitisi in Europa League. Ma alla fine, se non entrano i vari Hamsik ed Insigne e se Cavani non la buttasse dentro ad ogni tiro, la squadra sarebbe piuttosto mediocre. In difesa, le solite amnesie su palloni da fermo, con le quali, a questo punto, è meglio imparare a convivere e sperare nella verve dell’attacco. Almeno, stavolta, la squadra non si è disunita dopo lo svantaggio e non ha mai rischiato il tracollo, così come successo sia all’andata come ad Eindhoven. La qualificazione è a portata di mano, non buttiamola via.

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